Idee, parole, metafore e riflessioni
 
Riflessioni sull’umorismo

Riflessioni sull’umorismo

Riflessioni, pensieri e definizioni sull'umorismo.
Riflessioni, pensieri e definizioni sull’umorismo.

Riflessioni sull’umorismo, pensieri, aforismi, definizioni, meditazioni sull’umorismo, la comicità, la satira, l’ironia, il riso, e il sorriso.

I believe in Pure Logic. I believe in the Sanctity of Reason. I loathe all superstition… If someone wishes to believe that God created humanity as the crowning glory of the Universe, if he wishes to believe that nothing matters in those many thousand million years through which the Universe existed than those two million or so years during which a species which calls itself Homo sapiens has graced and will continue to grace ( or disgrace ) a provincial planet, let him do so.
George Mikes

I professori, gli artisti e gli intellettuali dovrebbero essere pagati per inventare pensieri, parole o immagini originali, non per compiacere o imbrogliare chi non può permettersi di esplorare e capire i labirinti della società, della politica e della stupidità. Ma evidentemente l’autorità paga meglio chi la serve che non chi la ostacola. Per cui forza, sicofanti del potere, date il meglio della vostra mediocrità esistenziale e fateci ridere!
Carl William Brown

Se non se ne ridesse, la Via non meriterebbe di essere considerata tale.
Lao Tzu

Non solo l’umorismo, il riso, e l’ottimismo stimolando il buon umore e riducendo lo stress ci aiutano a rilassare i nervi e ad essere meno ansiosi, ma ci fanno anche meditare, e talvolta ci danno nuovi impulsi per compiere delle azioni estetiche ed etiche, meritevoli della stima del nostro prossimo e tese al miglioramento della nostra umanità, l’omicidio ad esempio è una di queste.
Carl William Brown

La scatologia, il corpo e le funzioni del corpo, come agisce il corpo, che cosa pensa il corpo, quali relazioni, quali conflitti, quali discussioni ha il corpo col mondo, questo è per Benigni il regno del comico. Non si esce dalla fisiologia, non si esce dalle budella. I nostri pensieri hanno la stessa cecità delle nostre viscere.
Cesare Garboli

Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! – Guardate piuttosto come ride.
Fëdor Dostoevskij

L’umorismo è sicuramente una forma di religione, naturalmente non è così generosa e solida come le altre istituzioni di culto tradizionali. Ai suoi fedeli o anche ai suoi martiri non può certamente offrire delle fanciulle vergini nel suo paradiso, al pari dell’Islam ad esempio, ci si deve dunque accontentare, al limite può offrire qualche personaggio travestito da burlone, una specie di fool, se preferite, in fondo chi si accontenta gode lo stesso.
Carl William Brown

L’humour è l’antidoto per tutti i mali. Credo che il divertimento sia importante quanto l’amore. Alla fin fine, quando si chiede alla gente che cosa piaccia loro della vita, quello che conta è il divertimento che provano, che si tratti di corse di automobili, di ballare, di giardinaggio, di golf, di scrivere libri. La vita è un tale miracolo ed è così bello essere vivi che mi chiedo perché qualcuno possa sprecare un solo minuto! Il riso è la medicina migliore.
Patch Adams

In Italia l’umorismo è sempre stato una merce rara. Una merce che non si vende: si contrabbanda. Il nostro forte è, infatti, la comicità. Sappiamo ridere, ma non sorridere: le rare volte che sorridiamo, sorridiamo degli altri, mai di noi stessi. Se gli altri poi, quelli di cui sorridiamo, sorridono di noi, apriti cielo. L’umorismo è fatto di strizzatine d’occhio, ammiccamenti, allusioni. E’ un gioco impalpabile di parole e di idee, venato di indulgenza, intriso di scetticismo, condito di paradossi. La comicità, invece, è priva di veli, può fare a meno del chiaroscuro, non sottointende, non dissimula. Parte dal ventre, non dal cervello. E’ densa, sanguigna, diretta. Gli umoristi da noi non hanno mai avuto fortuna. Non che non ce ne siano. Ce ne sono, ma si contano sulla punta delle dita: mosche bianche in uno sciame di mosche nere, e pecore nere in un gregge di pecore bianche.
Roberto Gervaso

L’umorismo non solo ha un che di liberatorio, come il motto di spirito e la comicità, ma anche un che di grandioso e di nobilitante… La grandiosità risiede evidentemente nel trionfo del narcisismo, nell’affermazione vittoriosa dell’invulnerabilità dell’Io. L’Io rifiuta di lasciarsi affliggere dalle ragioni della realtà, di lasciarsi costringere alla sofferenza, insiste nel pretendere che i traumi del mondo esterno non possono intaccarlo, dimostra anche che questi traumi non sono altro per lui che occasione per ottenere piacere.
Sigmund Freud

Ridete franco e forte, sopra qualunque cosa, anche innocentissima, con una o due persone, in un caffè, in una conversazione, in via: tutti quelli che vi sentiranno o vedranno rider così, vi rivolgeranno gli occhi, vi guarderanno con rispetto, se parlavano, taceranno, resteranno come mortificati, non ardiranno mai rider di voi, se prima vi guardavano baldanzosi o superbi, perderanno tutta la loro baldanza e superbia verso di voi. In fine il semplice rider alto vi dà una decisa superiorità sopra tutti gli astanti o circostanti, senza eccezione. Terribile e spaventosa è la potenza del riso: chi ha il coraggio di ridere, è padrone degli altri, come chi ha il coraggio di morire.
Giacomo Leopardi

L’humour è uno stato mentale. Più ancora, è un punto di vista, un modo di guardare alla vita. Il fiore dell’humour sboccia ogni qualvolta nel processo di sviluppo di una nazione vi sia una esuberanza di intelligenza capace di sezionare i propri ideali.
Lin Yu-t’ang

Signore, dammi una buona digestione e, naturalmente, qualche cosa da digerire […) Dammi un’anima che non conosca la noia, le mormorazioni, i sospiri, le lamentazioni. Non permettere che mi preoccupi troppo di quella cosa invadente che si chiama l’io. Dammi il dono di saper ridere di uno scherzo, affinché io sappia trarre un po’ di gioia dalla vita e possa farne parte anche agli altri. Signore. dammi il senso dell’umorismo.
Tommaso Moro

In Inghilterra l’ironia, precisa, puntuale, penetrante, ha un tono aristocratico, tranne in certi personaggi secondari di Shakespeare. Questo spiega il carattere raffinato e stylé della commedia inglese. In Francia la comicità è tutta borghese, di stampo teatrale (il vaudeville). In Italia c’è questa vena popolare, che è sanguigna, violenta, grassa, sbracata e quindi anche volgare.
Mario Monicelli

Io ne sono ormai sicuro: uno, dieci, cento sberleffi non fanno un graffio al potere. Non oggi, non al potere di oggi. Facciamo ridere di Berlusconi? Tra quelli che ridono, una minoranza trova conferma dei suoi dubbi e delle sue critiche, la maggioranza invece digerisce tutto come una barzelletta, innocua se non benefica per i personaggi principali della storia. Una volta l’ironia poteva far sobbalzare il potere, c’era infatti un triangolo: il potere, poi la cultura e infine la maggioranza silenziosa. Adesso invece la maggioranza silenziosa e il potere sono la stessa cosa, ed entrambi hanno in antipatia la cultura che c’era. Se scherzi, sghignazzano anche loro, se fai sul serio si incazzano.
Paolo Villaggio

Il comico è giustiziere, ridimensiona uomini e istituzioni, demistifica, riveste funzione di critica sociale eccetera eccetera. Ma del pari: il comico è strumento di conservazione, diverge le energie contestatarie, acquieta le irritazioni, i grandi rivoluzionari non sapevano ridere, e guai se si fossero fermati a ridere… È piuttosto comico che un fenomeno sociale di tali dimensioni appaia così ambiguo e contraddittorio: tutti ridono ma non si sa se faccia bene o male.
Umberto Eco

Socrate forzava gli altri ad ammettere, che tocca ad un medesimo uomo il saper creare una commedia ed una tragedia, e che chi è poeta tragico, secondo l’arte, è anche poeta comico.
Così si legge nel Simposio di Platone e noi ne deduciamo che è la vita stessa ad essere comica, tragica, o tragicomica a seconda del proprio carattere, della propria educazione e della propria ricchezza. Il mio personale ed umile intento è tuttavia quello di farla diventare il più possibile comica per tutti e se proprio qualcheduno ci tiene, lasciare la tragicità a loro completa disposizione.
Carl William Brown

Riteniamo che l’umorismo vada visto, nella prospettiva sociologica, come un ‘lubrificante’ e un ‘abrasivo’ dell’interazione sociale – specialmente nella comune interazione quotidiana che forma la base dell’ordinamento sociale e rende possibile lo scorrimento della vita sociale. Con questo intendiamo che, da un lato, l’immissione di umorismo funziona come fosse, per usare un’analogia, olio [ …]; dall’altro lato, in modo comunque non mutualmente esclusivo con il precedente, l’umorismo può, invece di oliare i meccanismi dell’interazione sociale, rappresentare come una manciata di sabbia.
W.H. Martineau

E risaputo che ogni generazione non intende più le spiritosaggini della generazione precedente. L’umorismo si riesce ad intenderlo, anche se remoto, solo quando trascende lo scherzo per divenire espressione di un sentimento superiore di moralità umana.
R. Bianchi Bandinelli

L’humour è uno stato mentale. Più ancora, è un punto di vista, un modo di guardare la vita. Il fiore dell’humour sboccia ogni qualvolta nel processo di sviluppo di una nazione vi sia una esuberanza di intelligenza capace di sezionare i propri ideali, perché l’humour altro non è che intelligenza che frusta se stessa. In ogni periodo storico, quando il genere umano fu in grado di accorgersi della propria nullità, della propria miseria, delle proprie follie e incongruenze apparve un umorista, come Ciuang Tzé nella Cina. Omar Khayyam in Persia, Aristofane in Grecia.
Lin Yu-t’ang

La funzione conflittuale dell’humour è espressa largamente per mezzo dell’ironia, della satira, del sarcasmo, della caricatura, della parodia, della farsa, e simili. La particolare adattabilità dell’umorismo come strumento di conflitto risiede nel fatto che esso può contenere malizia e permettere l’espressione dell’aggressività senza le conseguenze di altri comportamenti aperti.
R.M. Stephenson

Per me la satira è una valvola di sfogo per il malcontento della gente, la mia funzione è quella di additare gli scompensi, le contraddizioni che ci sono nel governo e anche nelle opposizioni. In questo senso, certo, è omogenea al sistema.
Pier Francesco Pingitore

Per ironia si intende qui quello stato dello spirito cui si arriva quando, dopo avervi meditato e studiato, cercato e vissuto, si viene a scoprire che il gran Problema della nostra più profonda anima: il Senso dei Sensi, non era altro che un Nonsenso.
Ardengo Soffici

Il genere umano non si è accontentato di godere della comicità quando l’ha incontrata nel corso della propria esperienza; ha anche cercato di provocarla intenzionalmente, e possiamo apprendere di più sulla natura della comicità se studiamo i mezzi che servono per rendere comiche le cose.
Sigmund Freud

Solo l’umorismo stupenda invenzione di chi si vede troncata la vocazione alle cose più grandi, l’invenzione dei tipi quasi tragici, degli infelici dotati di massima intelligenza, soltanto l’umorismo (la trovata forse più singolare e geniale dell’umanità) compie l’impossibile, illumina e unisce tutte le zone della natura umana.
Hermann Hesse

Vivere nel mondo come non fosse il mondo, rispettare la legge e stare tuttavia al di sopra della legge, possedere come se non si possedesse, rinunciare come se non si fosse in rinuncia: tutte queste esperienze di un’altra saggezza di vita si possono realizzare solo con l’umorismo.
Hermann Hesse

L’umorismo non solo ha un che di liberatorio, come il motto di spirito e la comicità, ma anche un che di grandioso e di nobilitante… La grandiosità risiede evidentemente nel trionfo del narcisismo, nell’affermazione vittoriosa dell’invulnerabilità dell’Io. L’Io rifiuta di lasciarsi affliggere dalle ragioni della realtà, di lasciarsi costringere alla sofferenza, insiste nel pretendere che i traumi del mondo esterno non possono intaccarlo, dimostra anche che questi traumi non sono altro per lui che occasione per ottenere piacere.
Sigmund Freud

Ridete franco e forte, sopra qualunque cosa, anche innocentissima, con una o due persone, in un caffè, in una conversazione, in via: tutti quelli che vi sentiranno o vedranno rider così, vi rivolgeranno gli occhi, vi guarderanno con rispetto, se parlavano, taceranno, resteranno come mortificati, non ardiranno mai rider di voi, se prima vi guardavano baldanzosi o superbi, perderanno tutta la loro baldanza e superbia verso di voi. In fine il semplice rider alto vi dà una decisa superiorità sopra tutti gli astanti o circostanti, senza eccezione. Terribile e spaventosa è la potenza del riso: chi ha il coraggio di ridere, è padrone degli altri, come chi ha il coraggio di morire.
Giacomo Leopardi

L’humour è uno stato mentale. Più ancora, è un punto di vista, un modo di guardare alla vita. Il fiore dell’humour sboccia ogni qualvolta nel processo di sviluppo di una nazione vi sia una esuberanza di intelligenza capace di sezionare i propri ideali.
Lin Yu-t’ang

Signore, dammi una buona digestione e, naturalmente, qualche cosa da digerire (…) Dammi un’anima che non conosca la noia, le mormorazioni, i sospiri, le lamentazioni. Non permettere che mi preoccupi troppo di quella cosa invadente
che si chiama l’io. Dammi il dono di saper ridere di uno scherzo, affinché io sappia trarre un po’ di gioia dalla vita e possa farne parte anche agli altri. Signore. dammi il senso dell’umorismo.
Tommaso Moro

Io so a memoria la miseria, e la miseria è il copione della vera comicità. Non si può far ridere se non si conoscono bene il dolore, la fame, il freddo, l’amore senza speranza, la disperazione della solitudine di certe squallide camerette ammobiliate, alla fine di una recita in un teatrucolo di provincia; e la vergogna dei pantaloni sfondati, il desiderio di un caffelatte, la prepotenza esosa degli impresari, la cattiveria del pubblico senza educazione. Insomma, non si può essere un vero attore comico senza aver fatto la guerra con la vita.
Antonio de Curtis

Socrate forzava gli altri ad ammettere, che tocca ad un medesimo uomo il saper creare una commedia ed una tragedia, e che chi è poeta tragico, secondo l’arte, è anche poeta comico. Così si legge nel Simposio di Platone e noi ne deduciamo che è la vita stessa ad essere comica, tragica, o tragicomica a seconda del proprio carattere, della propria educazione e della propria ricchezza. Il mio personale ed umile intento è tuttavia quello di farla diventare il più possibile comica per tutti e se proprio qualcheduno ci tiene, lasciare la tragicità a loro completa disposizione.
Carl William Brown

La spiritosaggine dei vecchi ha in apparenza molto da spartire con la festevolezza dei bambini: l’intelletto non c’entra, non più di quanto c’entri un profondo senso dell’umorismo; in entrambi, si tratta di un luccichio che guizza scherzoso in superficie e dà un aspetto solare e gaio sia ai rimani verdi che ai tronchi grigi carichi i muffe. Però nel primo caso è veramente sola, nell’altro assomiglia di più a quei fuochi fatui generati dal legno che marcisce.
Nathaniel Hawthorne

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