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Fascismo psicologico

Fascismo psicologico

Fascismo psicologico e società autoritaria
Fascismo psicologico e società autoritaria

There will be in the next generation or so a pharmacological method of making people love their servitude and producing dictatorship without tears, so to speak, producing a kind of painless concentration camp for entire societies so that people will in fact have their liberties taken away from them but will rather enjoy it, because they will be distracted from any desire to rebel by propaganda, or brainwashing, or brainwashing enhanced by pharmacological methods. (Or by stupidity, I would also add. C.W.B.). And this seems to be the final revolution.
Aldous Huxley (1894-1963)

“Il sofisticato esercizio del controllo sfrutta l’abilità a mantenere la popolazione in stato di oppressione e, tuttavia, di felicità. Molto meglio farle credere che è stata lei a scegliere di andare al patibolo “.
Anonimo

Il tema costante di tutto quello che avete letto fin qui è la manipolazione della mente umana. Non si possono controllare miliardi di persone con i carri armati per le strade e i soldati sulla porta. Si può fare solo applicando la tattica del “dividi e impera”, e programmando la coscienza di massa (la pubblica opinione) a credere che ciò che i manipolatori vogliono fare è una buona idea o l’unica possibilità.

Questo è un aspetto cruciale sia per capire come funziona la manipolazione, sia per creare una vibrazione più vicina alla gente, che ci consentirà di non essere ingannati tanto facilmente. Per esempio, dite che volete introdurre delle telecamere nelle strade, una forza di polizia armata più autoritaria e l’erosione delle libertà personali. Non volete che il pubblico si opponga a queste misure, anzi volete che sia esso stesso a richiedere la loro adozione. Cosa vi serve perché questo accada? Crimini violenti, di grande portata, che diffondano il terrore all’interno della comunità. Fate in modo che accadano queste cose, e la gente busserà alla vostra porta per chiedervi di mettere le telecamere nelle strade e di dotare la polizia di più armi e poteri.

Problema-reazione-soluzione. E quale modo migliore di far aumentare il crimine che creare una società di “ricchi” e “poveri”, basata sui contributi previdenziali e poi iniziare a smantellare lo stato sociale? Così si dà alla gente la possibilità di scegliere tra il non avere bisogni primari e l’appropriarsi del denaro e dei beni di qualcun altro. E quando optano per la seconda possibilità, le vittime dei crimini e la massa di gente che sente parlare di quei crimini nelle cronache televisive, chiedono che “si faccia qualcosa”.

A tutti i livelli della società ci si adopera affinché questo colpo di stato mentale venga accettato. Il sistema scolastico non ha lo scopo di informare i bambini e i giovani, ma quello di indottrinarli; lo stesso vale per i media e per la pubblicità. Le fondazioni esenti da tasse coordinano la politica “scolastica” dell’Élite nelle scuole e nelle università statunitensi, e nel Regno Unito di ciò si occupa, in parte, una cricca segreta nota come All Souls Group. Essa si riunisce tre volte all’anno presso (e la cosa non sorprende affatto) la Rhodes House della Oxford University. Tali politiche scolastiche si prefiggono di creare dei cloni dei sostenitori del sistema e del governo mondiale, sebbene la maggior parte degli insegnanti non se ne renda conto. In The Robots’ Rebellion ho incluso un estratto di un documento trovato apparentemente per caso nel 1986, dal titolo Silent Weapons ForA Quiet War [Armi silenziose per una guerra tranquilla, Nd.T ].

Si dice che un’altra versione di questo documento fosse nelle mani dei Servizi segreti navali degli USA nel 1969. Si tratta di una magnifica spiegazione della tecnica del lavaggio del cervello di massa. La versione in mio possesso è stata rinvenuta dentro una fotocopiatrice IBM, acquistata in America a una vendita di articoli usati e descrive una politica di controllo mentale di massa. Questo lungo e dettagliato documento riporta la data del 1979, ma delinea una politica attuata fin dagli anni Cinquanta. Il documento afferma che “La guerra silenziosa era… stata dichiarata dall’élite internazionale all’incontro tenutosi nel 1954”.

Il Gruppo Bilderberg si riunì per la prima volta nel 1954. È probabile che i metodi esposti nel documento fossero stati elaborati dall’Istituto Tavistock di relazioni umane di Londra e dalle sue varie propaggini. Ecco un assaggio del contenuto: “L’esperienza ci ha insegnato che il metodo più semplice per aggiudicarsi un’arma silenziosa e conquistare il controllo del pubblico è da una parte quello di tenerlo all’oscuro dei principi di base, mantenendolo d’altra parte in uno stato di confusione e di disorganizzazione e sviando la sua attenzione con questioni assolutamente irrilevanti.

Questo si ottiene nei seguenti modi:
Disattivando la mente delle persone; sabotando le loro attività mentali;fornendo loro una scarsa preparazione scolastica in matematica, progettazione di sistemi ed economia e scoraggiando la creatività tecnica.
Attivando le loro emozioni, aumentando l’indulgenza verso se stessi e la loro tendenza ad attività emotive e fisiche nei seguenti modi:
a) sottoponendoli a continui affronti ed attacchi (violenze mentali ed emotive) attraverso una serie ininterrotta di immagini di sesso, violenza e guerre proposte dai media, specialmente la TV e i quotidiani;
b) dando loro ciò che desiderano – in eccesso – “cibo spazzatura per la mente “, e privandoli di ciò di cui hanno veramente bisogno;
c) riscrivendo la storia e la legge e sottoponendo il pubblico alle deviazioni, riuscendo così a spostare i loro pensieri dalle necessità personali a priorità esterne ideate in maniera sofisticata.

In questo modo gli individui non riusciranno mai a scoprire le armi segrete della tecnologia dell’automazione sociale. La regola generale è che si ricava profitto dalla confusione; più grande è la confusione, maggiore il profitto. Perciò l’approccio migliore è creare problemi e poi offrire le .soluzioni. Riassumendo:
Media: sviare la pubblica attenzione degli adulti dai veri problemi sociali, ammaliandola con questioni assolutamente irrilevanti. Scuole: mantenere i giovani nell’ignoranza per quel che riguarda materie come la matematica, l’economia e la storia.
Divertimento: mantenere il livello di divertimento pubblico sotto il sesto grado.
Lavoro: mantenere la gente occupata, occupata, occupata, senza tempo per pensare; farla tornare nella fattoria insieme agli altri animali”.

Non sembra una descrizione del mondo di oggi? Ci sono già tutti gli aspetti principali del colpo di stato, e noi possiamo vedere questa strategia all’opera ogni giorno. Quando un governo progetta di introdurre nuove leggi contro un gruppo particolare per imporre l’ubbidienza e rimuovere le libertà, il processo che mira a lavorarsi la pubblica opinione per spingerla contro quel particolare gruppo inizia mesi, a volte anni, prima che ci sia in giro il minimo sentore di quelle leggi. L’idea è quella di aizzare la pubblica opinione contro quel particolare gruppo attraverso la propaganda ed eventi architettati a tavolino. Quando le leggi vengono infine presentate, la potenziale opposizione è già o ridotta di molto o distrutta del tutto.

Prendete l’esempio della Legge sulla giustizia penale introdotta dal governo britannico nel 1994. Si trattò di una disposizione oscena, che rappresentava uno spaventoso attacco alle libertà fondamentali, eppure attraversò il parlamento col vento in poppa, essendo sostenuta praticamente da tutti i partiti. Uno dei suoi molti bersagli era rappresentato dai “nomadi”, quelle persone che vivono in case mobili di vario genere e si spostano da un posto all’ altro nel corso dell’anno. I media li hanno ribattezzati nomadi “New Age”. I nomadi non saranno perfetti – chi lo è? – ma è illuminante considerare il modo in cui sono stati trattati. Fino a diciotto mesi prima della proposta di Legge sulla giustizia penale, non si apriva giornale e non si guardava telegiornale senza sentire la storia che i “nomadi” erano un “problema” che necessitava di una “soluzione”.

La polizia fermava e infastidiva le colonne di nomadi che si trasferivano da un luogo all’altro; i comuni gli impedivano di entrare all’interno delle loro circoscrizioni; scoppiavano conflitti tra i nomadi e la polizia, man mano che la rabbia e la frustrazione aumentavano. Tutto questo venne ripreso e trasmesso dalle televisioni principali durante i notiziari. Agenti provocatori, legati ai Servizi segreti britannici, entravano in scena per agitare le acque proprio mentre le telecamere effettuavano le riprese, secondo uno stratagemma usato dai servizi segreti di tutto il mondo.

Una volta che il clamore di eventi negativi e la propaganda hanno raggiunto la pubblica opinione, ecco che entrano in azione le organizzazioni di sondaggi d’opinione con le loro cartelline. Le persone che fanno domande per la strada non si rendono conto di ciò in cui sono coinvolte. Si limitano a rivolgere le domande che gli dicono di fare e per cui vengono pagate. Ma i sondaggi di opinione non hanno lo scopo di valutare la pubblica opinione, in modo da realizzare poi i desideri della gente. Il loro scopo è quello di indirizzare la pubblica opinione nella direzione voluta, spesso attraverso domande tendenziose, che suscitano la risposta voluta. Dite alla gente che l’80% della popolazione la pensa in un certo modo e quelli che hanno una mentalità da pecora-bei, bei – si adegueranno velocemente e finiranno per pensare la stessa cosa.

L’ottanta per cento della popolazione non può sbagliare, no? Oh, sì che può, se ha ceduto la facoltà di pensare con la propria testa! L’altra funzione dei sondaggi d’opinione è controllare se la propaganda contro un preciso obiettivo sta funzionando. Una volta che i sondaggi di opinione dicono che la maggioranza crede che quel preciso gruppo di persone costituisce un problema, e che “bisogna fare qualcosa”, le leggi (la soluzione) vengono tirate fuori dai fascicoli e presentate al parlamento. Questo approccio presenta un altro vantaggio, in quanto la potenziale opposizione politica, per quel poco che esiste, teme le conseguenze elettorali a cui andrà incontro se si opporrà a leggi che mirano a “risolvere” un “problema”, rispetto al quale il pubblico è ormai stato programmato a credere che “bisogna fare qualcosa”. Perciò, progetti di leggi assai controverse come la Legge sulla giustizia penale (che abolisce alcune libertà fondamentali) passano dal parlamento e vengono approvate praticamente per tacito consenso.

Mentre quel disegno compiva l’iter per diventare legge, improvvisamente tutte le storie che dipingevano i nomadi come un problema scomparvero e non sono da allora più ricomparse. Ritorneranno solo quando si pianificheranno leggi ancora più rigide contro di loro. Fino ad allora, ci si lavorerà la pubblica opinione per farle accettare leggi contro altri bersagli presenti nella lista dell’Élite, e il pubblico continuerà a reagire come una massa di robot, proprio nel modo auspicato. Ameno che non ci decideremo a riassumere il controllo delle nostre menti.

Organizzazioni come l’Istituto Tavistock delle relazioni umane (e i suoi fratelli e le sue sorelle americane come l’Istituto di ricerca Stanford e la Rand Corporation) compiono ricerche su come reagirà la gente, a livello individuale e collettivo, di fronte ad eventi, cambiamenti e “paroloni”. Fu il Tavistock, stando a degli studi da me consultati t, che ideò la politica degli Il shock futuri”, il mezzo attraverso cui la mente umana collettiva viene bombardata da così tanti cambiamenti, eventi e informazioni contrastanti che si sovraccarica, si disattiva e viene soggiogata. Oggi ciò accade in tutto il mondo, soprattutto negli Stati uniti e in Giappone, dove alla popolazione viene presentato un evento dopo l’altro per colmarla di paura e insicurezza. Lo scopo è destabilizzare la società giapponese e spezzare la sua resistenza al cambiamento radicale.

Molte delle cosiddette tendenze “spontanee” che stanno prendendo campo tra i giovani sono introdotte da queste e da altre organizzazioni e poi “gonfiate” da una pubblicità frenetica e dai media dominanti. La gente parla dell'”ultima moda” e pochissimi si chiedono: “Dove è iniziata e chi c’è dietro?”. Sentiamo parlare della “moda che sta imperversando negli Stati uniti” e questo è tutto. Il periodo dei “figli dei fiori” degli anni Sessanta fu manipolato e diretto da questa stessa forza che manipola la mente. La CIA e i Servizi segreti britannici stavano sperimentando gli effetti della droga LSD negli anni Cinquanta, prima che venisse introdotta sul mercato e distruggesse qualsiasi possibilità di radicale cambiamento positivo. Nel 1953 la CIA requisì l’intera fornitura di LSD dai produttori svizzeri della Sandoz (che apparteneva alla S.G. Warburg di Londra). In seguito fece la stessa cosa con la Eli Lilly, quando questa cominciò a produrre LSD negli Sati Uniti. La gente fu così intontita e abbindolata da credere che l’LSD fosse un’arma di “libertà”. Alcuni ci credono ancora. Ma non sono sicuro che questo fosse ciò che la CIA e i Servizi segreti britannici avevano in mente.

David Icke  (Figli di Matrix  Macroedizioni)

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