L’arte di tacere, una sintesi del famoso testo di Joseph Antoine Toussaint Dinouart, con alcuni proverbi e citazioni sul valore del silenzio ad uso didattico.
Questo testo riprende, ampliandolo un po’ con alcune citazioni e vari aforismi, l’estrema sintesi che avevo fatto, come uso didattico per i miei studenti di Inglese, del testo l’Arte di tacere di Joseph Antoine Toussaint Dinouart.
Ora lo riporto in questo blog a beneficio di quanti vogliano usarlo come uno scritto di letteratura estremamente pragmatica, che dovrebbe servire a far capire ai discenti l’estremo valore dell’ascolto e del silenzio, soprattutto quando si frequentano lezioni scolastiche per cercare di imparare qualcosa che possa essere utile per il proprio futuro.
Some proverbs on silence:
Speech is silver, silence is golden.
Give your tongue more holiday than your hands or eyes.
The fool has his answer on the tip of his tongue.
Be silent, or say something better than silence.
Speaking silence is better than senseless speech.
Silence gives rise to peace and with peace comes security.
The most praised form of fluency is silence when talk isn’t wise.
You must keep quiet or say only things that improve silence.
When the big drum is sounded the small drums keep silence.
Silence brings wisdom of the ancestors.
The empty vessels (heads) make the greatest sound (noise).
Alcune citazioni sul valore del silenzio:
Nothing strengthens authority so much as silence.
Charles de Gaulle
Saying nothing sometimes says the most.
Emily Dickinson
Wise men speak because they have something to say; fools because they have to say something.
Plato
Nulla è così buono per una persona ignorante quanto il silenzio; e se egli fosse cosciente di questo non sarebbe un ignorante.
Saadi
In generale una frase, per quanto bella e profonda, agisce soltanto sugli indifferenti, ma non sempre può soddisfare chi è felice o infelice; perciò suprema espressione della felicità o della infelicità appare più spesso il silenzio. Gli innamorati si comprendono meglio quando tacciono.
Anton Pavlovič Čechov
Se potessi prescrivere un solo rimedio per tutti i mali del mondo moderno, prescriverei il silenzio.
Soren Kierkegaard
Keep silence for the most part, and speak only when you must, and then briefly.
Epictetus
Il primo livello di sapienza è saper tacere, il secondo è saper esprimere molte idee con poche parole, il terzo è saper parlare senza dire troppo e male… Si deve parlare solo quando si ha qualcosa da dire, che valga veramente la pena, o, perlomeno, che valga più del silenzio.
Hernàn Huarache Mamani
Il numero di stupidaggini che una persona intelligente può dire in un giorno è incredibile. E senza dubbio io ne direi quante gli altri, se non tacessi più spesso.
André Gide
L’ignorante parla a vanvera, l’intelligente parla poco, ‘o fesso parla sempre!
Totò
L’unica “filosofia” vera è quella dell’eremita che non vuole avere niente a che fare con il mondo.
Emil Cioran
Perché ogni silenzio è sacro? Perché la parola, salvo in momenti eccezionali, è una profanazione.
Emil Cioran
Ci vogliono due anni per imparare a parlare e cinquanta per imparare a tacere, diceva Hemingway. Il silenzio, come ribadiva De Crescenzo, non è vuoto, ma è pieno di risposte. È solo quando riesci a “tacere”, evitando discussioni inutili, che mostri la tua intelligenza e la tua saggezza. Questa è appunto quel genere di filosofia che non è nata per essere insegnata, ma per essere “praticata”.
L’unica cosa che elevi l’uomo al di sopra dell’animale è la parola; ed è anche quella che spesso lo pone al di sotto.
Emil Cioran
Meno si ha da riflettere, più si parla. Pensare è parlare a sé stessi; e quando si parla a sé stessi, non viene in mente di parlare agli altri.
Montesquieu
La parola – strumento dell’elevazione e della caduta dell’uomo. L’uomo dovrebbe avere la libertà di aprire bocca solo di tanto in tanto. E funzione primaria della società dovrebbe essere lo sterminio dei chiacchieroni.
Emil Cioran
Devo abituarmi al silenzio dei cimiteri, per cui non fate troppo rumore.
Carl William Brown
La stupidità blatera ed il resto è silenzio. O quasi.
Carl William Brown
Chiaramente il vantaggio del silenzio consiste nel saper limitare in maniera sublime la quantità di stupidaggini potenziali che si potrebbero dire parlando.
Carl William Brown
In realtà è ben difficile tra esseri umani non comunicarsi qualcosa, anche quando si rimane in silenzio.
Carl William Brown
Il silenzio significativo è migliore delle parole prive di significato.
Pitagora
Dai confini della sua mente, per farlo abituare ai suoni armonici e silenziosi degli spazi universali, Daimon gli mandò una misteriosa musa musicale, con una voce triste e melodiosa, e il nostro picaro così si addormentò!
Carl William Brown
A scuola ci deve essere silenzio, quando il professore spiega, come in un ospedale. Qui infatti cerchiamo di curare l’ignoranza!
Carl William Brown
Per imaparare bene una lingua straniera, la prima cosa da fare è quella di saper ascoltare con attenzione e in silenzio.
Carl William Brown
Il silenzio dei cimiteri, dove parlano i morti e ci dicono quello che non abbiamo voluto ascoltare quando erano vivi.
Carl William Brown
L’ARTE DI TACERE by Joseph Antoine Toussaint Dinouart
Principi necessari per tacere:
– È bene parlare solo quando si deve dire qualcosa che valga più del silenzio.
– Esiste un momento per tacere, così come esiste un momento per parlare.
– Nell’ordine, il momento di tacere deve venire sempre prima: solo quando si sarà imparato a mantenere il silenzio, si potrà imparare a parlare rettamente.
– Tacere quando si è obbligati a parlare è segno di debolezza e imprudenza, ma parlare quando si dovrebbe tacere, è segno di leggerezza e scarsa discrezione.
– Mai l’uomo è padrone di sé come quando tace: quando parla sembra, per così dire, effondersi e dissolversi nel discorso, così che sembra appartenere meno a se stesso che agli altri.
– Quando si deve dire una cosa importante, bisogna stare particolarmente attenti: è buona precauzione dirla prima a se stessi, e poi ancora ripetersela, per non doversi pentire quando non si potrà più impedire che si propaghi.
– Quando si deve tenere un segreto non si tace mai troppo: in questi casi l’ultima cosa da temere è saper conservare il silenzio.
– Il riserbo necessario per saper mantenere il silenzio nelle situazioni consuete della vita, non è virtù minore dell’abilità e della cura richieste per parlare bene; e non si acquisisce maggior merito spiegando ciò che si fa piuttosto che tacendo ciò che si ignora. Talvolta il silenzio del saggio vale più del ragionamento del filosofo: è una lezione per gli impertinenti e una punizione per i colpevoli.
– Il silenzio può talvolta far le veci della saggezza per il povero di spirito, e della sapienza per l’ignorante.
– Si è naturalmente portati a pensare che chi parla poco non è un genio, e chi parla troppo, è uno stolto o un pazzo: allora è meglio lasciar credere di non essere genii di prim’ordine rimanendo spesso in silenzio, che passare per pazzi, travolti dalla voglia di parlare.
– È proprio dell’uomo coraggioso parlare poco e compiere grandi imprese; è proprio dell’uomo di buon senso parlare poco e dire sempre cose ragionevoli.
– Qualunque sia la disposizione che si può avere al silenzio, è bene essere sempre molto prudenti; desiderare fortemente di dire una cosa, è spesso motivo sufficiente per decidere di tacerla.
– Il silenzio è necessario in molte occasioni; la sincerità lo è sempre: si può qualche volta tacere un pensiero, mai lo si deve camuffare. Vi è un modo di restare in silenzio senza chiudere il proprio cuore, di essere discreti senza apparire tristi e taciturni, di non rivelare certe verità senza mascherarle con la menzogna.
Si pensa comunemente che comunicare sia parlare bene, ma Comunicare è essenzialmente saper ascoltare. E’ l’ascolto, infatti, che permette di costruire relazioni di qualità. Contattare il silenzio, raggiungere la quiete, la calma, significa avvicinarsi alla propria essenza profonda e vera: è là che nasce la nostra capacità di comunicare con noi stessi e con il mondo.
Talvolta si parla per abitudine, per sfuggire alla solitudine. Si chiacchiera per evitare il senso di vuoto, o perché si è erroneamente convinti che più si parla meglio è. In realtà, parlare molto non facilita, né migliora le relazioni e non significa comunicare. Saper ascoltare significa comprendere le esigenze di chi ci sta di fronte, rispettando i sentimenti e le opinioni altrui e considerando la realtà individuale di ciascuno.
Spesso non si ascolta, ma si finge soltanto, preparandosi in realtà a ciò che si dovrà dire quando l’altro avrà smesso di parlare. Impariamo ad ascoltare cercando punti di silenzio nelle parole dell’altro, perché solo quando la mente è in silenzio possiamo recepire senza distorsione ciò che ci viene detto. […]
Abate Dinouart
Joseph Antoine Toussaint Dinouart (November 1, 1716 – April 23, 1786) was a preacher, polemicist, compiler of sacred learning, and apologist for French feminism. Born in Amiens, he was ordained as a priest in there in 1740. In his youth, he showed a talent for Latin poetry, but soon neglected this in favor of his religious studies.
After writing a short essay on women’s rights, he had a falling out with his bishop and moved to Paris, where he joined the Saint-Eustache parish. He soon left, however, to tutor the son of a police lieutenant. This position gave him a stable yearly income and allowed Dinouart to devote himself to the study of literature.
In 1760, he founded the Journal ecclésiastique, which he edited until his death. The collected work of this journal numbers more than 100 volumes. It contains extracts from sermons, treatises on morality and piety, and research on ecclesiastical law and councils.
Written works. 1. Lettre à l’abbé Gouget, au sujet des hymnes de Santeuil, adoptées dans le nouveau Bréviaire 2. Le Triomphe du sexe 3. Éloquence du corps dans le ministère de la chaire 4. Manuel des pasteurs 5. Exercitium diurnum, seu Manuale precum in usum et gratiam sacerdotum ; nunc denuo editum a sacerdote gallicano exsule. Translations. Father Dinouart made numerous translations from Latin, including a translation of Cicero. Works edited.
Dinouart served as the editor or compiler of many books and journals. Among these was L’art de se taire, principalement en matière de religion, a nearly perfection transcription of an earlier anonymous work entitled Conduite pour se taire et pour parler, principalement en matière de religion. This was re-issued in Paris in 1987. (Here you can download the book in Italian, L’arte di tacere)
Joseph Antoine Toussaint Dinouart, né à Amiens, le 1er novembre 1716 et mort le 23 avril 1786, est un prédicateur, polémiste, compilateur ès sciences sacrées et apologiste du féminisme français. Ordonné prêtre du diocèse d’Amiens vers 1740, Dinouart montra dans sa jeunesse beaucoup de dispositions pour la poésie latine, mais il la négligea plus tard, lorsqu’il se fut adonné à la prédication, dans laquelle il obtint des succès.
Un opuscule en faveur des femmes l’ayant brouillé avec son évêque, l’abbé Dinouart vint à Paris et fut attaché à la paroisse Saint-Eustache. Il la quitta bientôt pour faire l’éducation particulière d’un fils de M. de Marville, lieutenant de police. Cet emploi lui valut une pension viagère de 600 francs et un canonicat à l’église collégiale de Saint-Benoît. L’aisance où il se trouvait lui permit alors de se livrer à son goût pour la littérature.
Dès 1755, Dinouart avait coopéré au Journal chrétien de l’abbé Joannet, mais ayant renouvelé dans cette feuille l’accusation de déisme, et même d’athéisme contre Sainte-Foix, celui-ci intenta aux deux associés un procès criminel au Châtelet, et ils furent condamnés à se rétracter.
En 1760, il entreprit seul le Journal ecclésiastique, qu’il continua jusqu’à sa mort. La collection de ce journal forme plus de 100 volumes. On y trouve des extraits de sermons et d’ouvrages de morale ou de piété, des recherches sur le droit ecclésiastique, les conciles, etc. Dinouart s’était fait recevoir membre de l’Académie des Arcadiens, à Rome.
N.B. Un ulteriore spunto per delle riflessioni può essere fornito da questa simpatica battuta del nostro grande attore napoletano: L’ignorante parla a vanvera, l’intelligente parla poco, ‘o fesso parla sempre! Totò
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