Idee, parole, metafore e riflessioni
 
Riflessioni sugli animali

Riflessioni sugli animali

Massime, citazioni, aforismi sugli animali
Riflessioni, pensieri, citazioni sugli animali

Riflessioni sugli animali, pensieri, citazioni, idee e piccoli saggi sugli animali e anche sugli uomini, per capire la nostra vera appartenenza alla natura del pianeta.

Animale simbolico, l’uomo nell’immaginare il suo universo ha potuto considerarsi distinto dalla natura e credersi fatto ad immagine di Dio; l’animale è sempre stato lì a ricordargli la sua appartenenza alla natura.
J. Barrau

In un suo celebre esperimento, Erich von Holst tolse ad un pesciolino della specie dei Cabacelli la parte anteriore del cervello, dove sono situate tutte le funzioni di gruppo. Konrad Lorenz ci racconta l’accaduto. “Il cabacello senza cervello anteriore, vede, mangia e nuota come uno normale, l’unico particolare aberrante nel comportamento è che non gliene importa niente se esce dal branco e nessuno dei compagni lo segue. Gli manca quindi l’esitante riguardo del pesce normale che, anche se desidera nuotare con tutta l’intensità in una determinata direzione, già dopo i primi movimenti si volta verso i compagni e si lascia influenzare dal fatto che alcuni lo seguano e quanti. Di tutto questo al compagno senza il cervello anteriore non gliene importa assolutamente niente; quando vedeva qualcosa da mangiare o se per qualsiasi altra ragione voleva andare da qualche parte, nuotava via con decisione, ed ecco, l’intero branco lo seguiva. L’animale senza testa era diventato appunto, per via del suo difetto, il capo indiscutibile.”
Konrad Lorenz

Che meschinità, che banalità aver detto che le bestie sono macchine prive di conoscenza e di sentimento, che compiono sempre i loro atti nello stesso modo, senza imparare o perfezionare niente, etc.!
Come! Quell’uccello che fa il nido a semicerchio quando lo attacca a un muro, lo costruisce a quarto di cerchio se è in un angolo, e a intero cerchio se è sopra un albero, quell’uccello fa tutto nello stesso modo? Quel cane da caccia che hai educato alla disciplina per tre mesi, passato questo periodo non ne sa forse di più di quel che sapeva prima delle tue lezioni? Il canarino a cui insegni un’aria la ripete immediatamente? Non impieghi forse un bel po’ ad insegnargliela? Non hai badato che sbaglia e poi si corregge?
E’ perché ti parlo che giudichi che ho sentimento, memoria, idee? Ebbene! io non ti parlo più e tu mi vedi rincasare con aria afflitta, cercare una carta con inquietudine, aprire la scrivania dove ricordo d’averla riposta, trovarla e leggerla con gioia. E ne deduci che ho provato il sentimento dell’afflizione e quello del piacere, che ho memoria e conoscenza.
Trasferisci dunque lo stesso giudizio su quel cane che ha perduto il suo padrone, che l’ha cercato in ogni strada con guaiti di dolore, che entra in casa agitato e inquieto, che scende, sale, va di stanza in stanza e finalmente trova nello studio il padrone tanto amato, al quale testimonia la sua gioia con la dolcezza delle grida, coi salti e le carezze.
Dei bruti afferrano il cane che supera in modo così portentoso l’uomo in fatto di amicizia; lo inchiodano su di un tavolo e lo vivisezionano per mostrarti le vene mesenteriche, e vi scopri gli stessi organi di sentimento che hai tu. Rispondimi, meccanicista: la natura ha disposto in quest’animale tutte le molle del sentimento perché non senta? Ha forse dei nervi per essere impassibile? Non supporre questa impertinente contraddizione della natura.
Ma i maestri della scolastica chiedono che cosa sia l’anima delle bestie. Non capisco questa domanda: Un albero ha la facoltà di ricevere nelle sue fibre la linfa che vi circola, di schiudere i boccioli delle foglie e dei frutti: andrete a chiedermi che cosa sia l’anima di questo albero? Esso ha ricevuto questi doni; l’animale ha ricevuto quelli del sentimento, della memoria e di un certo numero di idee. Chi ha elargito tutti questi doni? Chi ha dato tutte queste facoltà? Colui che fa crescere l’erba dei campi e gravitare la terra verso il sole…
François-Marie Arouet, Voltaire

Amate gli animali: Dio ha donato loro i rudimenti del pensiero e una gioia imperturbata. Non siate voi a turbarla, non li maltrattate, non privateli della loro gioia, non contrastate il pensiero divino. Uomo, non ti vantare di superiorità nei confronti degli animali: essi sono senza peccato, mentre tu, con tutta la tua grandezza, insozzi la terra con la tua comparsa su di essa e lasci la tua orma putrida dietro di te; purtroppo questo è vero per quasi tutti noi.
Fëdor Dostoevskij

“Quali sono le trasformazioni profonde che debbono derivare dalle teorie secondo le quali si afferma che non vi è un dio che si curi di noi e non vi è una legge morale eterna (umanità ateisticamente immorale)?…Il saggio e l’animale si avvicineranno e produrranno un tipo nuovo”!
“Forse so meglio di tutti perché l’uomo rida: solo lui soffre così profondamente, da aver dovuto inventare il riso. È giusto che l’animale infelice e melanconico sia anche il più allegro”.
“Dall’animale e dalla pianta dobbiamo imparare che cosa è fiorire: e, conformemente, imparare da capo per ciò che riguarda l’uomo”.
“Temo che gli animali vedano nell’uomo un essere loro eguale che ha perduto in maniera estremamente pericolosa il sano intelletto animale: vedono cioè in lui l’animale delirante, l’animale che ride, l’animale che piange, l’animale infelice”.
“Allora le sue bestie ritennero che fosse giunto il momento di parlare con lui”.
Friedrich Wilhelm Nietzsche

Gli animali stessi sono così meravigliosamente pigri: all’animale è assolutamente estranea la folle smania di lavoro dell’uomo moderno, cui manca perfino il tempo di farsi una vera cultura. Anche le api e le formiche, queste personificazioni della solerzia, trascorrono la maggior parte della giornata immerse in un dolce far niente.
Konrad Lorenz

L’etologia affronta il comportamento animale in chiave evolutivo-adattativa. Il comportamento, cioè, viene letto e interpretato nei suoi significati in funzione della sopravvivenza, ed è perciò che ogni etologo sente l’impellente, irrinunciabile necessità di studiare l’animale nel suo ambiente. È soltanto lì, infatti, che potrà comprendere qual è ‘il valore per la sopravvivenza’ dei singoli atti che l’animale compie.
D. Mainardi

Prima di leggere Chomsky non mi ero accorto che l’uomo è l’unico animale che parla, ma ero già consapevole che è l’unico animale che fa un mucchio di fesserie.
Carl William Brown

L’uomo grazie al linguaggio è l’animale che ha il sistema di comunicazione più complesso ed è forse per questo che è anche il più stupido.
Carl William Brown

L’essere umano è l’unico animale che ha un cervello molto sviluppato; forse è proprio per questo che è così avidamente aggressivo.
Carl William Brown

Prima che alle persone, io sono interessato al loro linguaggio, alle loro idee, alla loro ipocrisia, al loro egoismo, alla loro avidità infarcita di vanità, insomma più che a questi strani animali io sono interessato alla loro stupidità.
Carl William Brown

L’oca è l’animale ritenuto simbolo della stupidità, a causa delle sciocchezze che gli uomini hanno scritto con le sue penne.
Anonimo

Pensieri, riflessioni, citazioni sugli animali
Pensieri, riflessioni, citazioni sugli animali

La vita degli animali selvaggi presenta tratti pienamente epici: esodi di massa, imboscate fatali, agonie strazianti, amori contrastati, atti di meravigliosa abnegazione… Niente ci autorizza ad escludere che presenti anche spirito ed afflato epici. Le strenue imprese di quelle povere bestie; le lotte mortali; gli sforzi tenacissimi e disperati; le loro abissali sofferenze non trovano però degni cantori, non ascolto alle nostre orecchie, distratte e sprezzanti, di uomini. Rimangono confinati in una dimensione oscura e inaccessibile. Come le vicende che riguardano le più reiette fra le creature, si perdono nella siderale indifferenza dell’universo.
Amedeo Ansaldi

Quando Zeus creò l’uomo, lo creò di breve vita, ma quello fece tesoro della sua intelligenza. Al giungere dell’inverno fece una casa e vi si stabilì. Un giorno che faceva tanto freddo e diluviava, il cavallo, non riuscendo a resistere alle intemperie, andò dall’uomo e lo implorò di dargli riparo. L’uomo dichiarò che avrebbe esaudito il suo desiderio se gli avesse ceduto parte degli anni della sua vita; il cavallo accettò volentieri. Poco dopo sopraggiunse il bue, che nemmeno lui era capace di resistere a quel brutto tempo. Anche al bue l’uomo rispose che gli avrebbe dato riparo se gli avesse ceduto parte dei suoi anni; anche il bue glieli diede e fu accolto. Infine giunse il cane tutto infreddolito e trovò rifugio in cambio di alcuni dei suoi anni. Ecco perché gli uomini durante il tempo che era stato loro assegnato da Zeus sono puri e buoni; quando vivono gli anni che erano del cavallo diventano fieri e vanagloriosi; quando arrivano agli anni del bue diventano autoritari e quando poi concludono la vita con gli anni del cane, sono rabbiosi e abbaiano continuamente.
Ecco una favola che ben si adatta ad un vecchio collerico e brontolone.
Esopo

Penso che potrei andare a vivere con gli animali, sono così placidi e dignitosi, / sto a guardarli a lungo, a lungo. / Non sudano e non piagnucolano sulla loro condizione, / non giacciono svegli nel buio e non piangono sui loro peccati, / non mi danno la nausea discutendo dei loro doveri verso Dio. / nessuno è scontento, nessuno è ridotto alla follia dalla smania di possedere cose, / nessuno s’inchina a un altro, né ai suoi simili vissuti migliaia di anni fa, / nessuno è rispettabile o infelice su tutta la terra.
W. Whitman

A partire dagli esperimenti di Small (1900 ca), migliaia e migliaia di esseri viventi […] sono stati costretti ad attraversare a piedi, a guado, a nuoto, innumerevoli labirinti. All’occasione gli animali hanno patito fame e sete, gli sono stati tagliati i nervi, estirpati gli organi di senso, iniettati veleni; si sono privati delle vitamine, si è cercato di trasmettere la loro memoria ad altri labirinti, ecc. Specialmente in America il labirinto è diventato nel corso degli anni l’apparecchiatura normale di ogni indagine di psicologia animale.
J.A Bierens de Hann

“C’è chi pensa che la natura sia buona e finisce nelle fauci della tigre. C’è chi pensa che la natura sia malvagia e abbatte a colpi di fucile la tigre. C’è chi pensa che la natura sia bella e mette nella gabbia dello zoo la tigre. C’è chi pensa che la natura pensi e seziona il cervello della tigre. C’è chi pensa che la natura sia in pericolo e fa un’oasi di protezione per la tigre. C’è chi pensa che la natura sia Dio e trova l’uomo nella tigre. C’è chi pensa che la natura sia natura e diventa parente della tigre. C’è chi pensa che la tigre sia la tigre e lascia in pace la tigre”.
Antico Proverbio Indiano

Un film sugli animali selvaggi: crudeltà senza tregua sotto tutte le latitudini. La “natura”, carnefice geniale, compresa di sé e della propria opera, esulta non senza ragione: a ogni secondo, tutto quello che vive trema e fa tremare. La pietà è un lusso bizzarro, che solo il più perfido e feroce degli esseri poteva inventare, per bisogno di castigarsi e di torturarsi, e ancora per ferocia.
Emil Cioran

Una gran parte delle emozioni più complesse sono comuni agli animali più elevati ed a noi. Ognuno può aver veduto quanta gelosia dimostri il cane se il padrone prodiga il suo affetto ad un’altra creatura; ed io ho osservato lo stesso fatto nelle scimmie. Ciò dimostra che non solo gli animali amano, ma sentono il desiderio di essere amati.
Charles Darwin

“Quando la tua mano si alzerà ricorda che l’agnello è pur sempre una piccola meravigliosa nota “sospesa nel grande spartito del Cielo”.
“Non arrossare la tua mano sull’innocenza nuda di un animale indifeso che offre la sua vita come atto d’Offertorio “sospeso sull’altare crudele del consumismo”
“Ricordati uomo che la tua mano si perderà nella notte degli angeli se riuscirai a fermare il coltello crudele e assassino davanti a dolcezze di occhi di animali che dovrebbero morire con rassegnata dignità”.
Giuseppe Bartoli

Una volta arpionai una cernia in tana, ma questa non voleva saperne di venire fuori. Dopo una serie di immersioni ho introdotto il braccio nella grotta per cercare di trascinarla fuori. Toccandola, ho sentito il suo cuore che batteva. È come se improvvisamente mi fossi reso conto di qualcosa. I pesci non gridano, non ci fanno impressione, appartengono ad un mondo diverso dal nostro. Lo consideriamo un mondo non nostro e gli abitanti estranei. Eppure quando sparavo ai saraghi, questi si dibattevano. Dovremmo imparare a parlare dei pesci come entità viventi. Se potessimo sentire il loro grido di dolore, sono convinto che smetteremmo di mangiarli.
Enzo Maiorca

“Le sragionevolezze umane, a chi le esamini con gli occhi della ragione, fanno ben presto dileguare la superiorità che, tanto arbitrariamente, l’uomo si arroga sugli altri animali. Quanti animali mostrano più bontà, riflessione e ragionevolezza dell’animale che si considera ragionevole per antonomasia! Tra gli uomini così spesso schiavi e oppressi, vi sono delle società così ben organizzate come quelle delle formiche, delle api, o dei castori? Si sono mai viste delle bestie feroci della stessa specie darsi appuntamento nelle pianure per sbranarsi e annientarsi senza alcun vantaggio? La crudeltà degli animali contro quelli appartenenti ad altre specie ha per motivo la fame, il bisogno di nutrimento; la crudeltà dell’uomo contro l’uomo ha per unico motivo la vanità dei suoi capi e la follia dei suoi assurdi pregiudizi”.
P. T. D’Holbach

“Perché, se dici la verità ed affermi che la Natura è la loro maestra, innalzi l’intelligenza degli animali al principio supremo e più saggio”.
“Uomo non vide mai un leone asservito ad un leone, nè un cavallo ad un cavallo, per viltà, come un uomo è asservito ad un uomo, incline ad accettare la schiavitù, una condizione che prende il nome della viltà”.
“Prima si cominciò con l’uccidere gli animali selvatici, poi fu dilaniato un uccello o un pesce, cosicchè intemperanza e ingiustizia dilagarono sempre più, fino ad uccidere il bue, nostro operaio, la pecora che ci veste, il gallo guardiano della nostra casa, e così, poco a poco, si pervenne al sangue, agli omicidi, alle guerre”.
“Quale mortale penserebbe di maltrattare una creatura umana, se verso esseri che non sono della sua razza e della sua specie avesse costantemente professato la dolcezza e l’umanità?”
“Tu chiedi per quale ragione Pitagora si astenesse dal mangiar carne; io invece, mi chiedo, stupito, con quale sentimento, con quale stato d’animo o in base a quale ragionamento, il primo uomo abbia toccato con la bocca ciò che era frutto di un assassinio, abbia accostato alle labbra la carne di un animale morto e, poste dinanzi a sè tavole di corpi morti e corrotti, abbia chiamato pietanze e nutrimento quelle parti che poco prima muggivano, emettevano voci, si muovevano, vedevano il mondo”.
Plutarco

“Pitagora giudicò nessun animale più disgraziato dell’uomo, perché, mentre tutti gli altri sono contenti dei loro limiti naturali, soltanto l’uomo tenta di oltrepassare i confini della sua condizione”. “Ma a me, definire animalesco o bestiale un conflitto armato sembra ancora inadeguato. In effetti gli animali vivono per lo più concordamente e socievolmente all’interno della propria specie, si muovono in gruppo, si difendono e si aiutano reciprocamente.(…) Cane non mangia cane; i feroci leoni non si fanno la guerra, il serpente non aggredisce il suo simile; v’è pace tra le bestie velenose. Ma per l’uomo non c’è bestia più pericolosa dell’uomo.”
Erasmo da Rotterdam

“La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali”
“Secondo la mia mentalità la vita di un agnello non è meno preziosa di quella di un essere umano. Ritengo che più una creatura sia impotente, Più diritto abbia alla protezione dalla crudeltà degli uomini “.
“Gli animali che vivono una vita semplice e libera non muoiono di fame, fra loro non si trovano ricchi e poveri, chi mangia molte volte al giorno e chi non ha da sfamarsi; queste differenze esistono solo in mezzo agli uomini. E tuttavia continuiamo a crederci superiori agli animali”
“Il nostro dominio sull’ordine inferiore della creazione non deve significare il loro macello, ma tendere, insieme al nostro, anche al loro beneficio, perché sono altrettanto certo che siano anch’essi dotati di un anima come lo sono io”.
Mahatma Gandhi

Riflessioni e pensieri su animali e uomini
Riflessioni e pensieri su animali e uomini

Oggi sappiamo per certo, ma lo abbiamo istintivamente sempre saputo, che gli animali possono soffrire esattamente come gli esseri umani. Le loro emozioni e la loro sensibilità sono spesso più forti di quelle umane. Diversi filosofi e capi religiosi hanno cercato di convincere i loro discepoli e seguaci che gli animali non sono altro che macchine senz’anima, senza sentimenti. Chiunque però abbia vissuto con un animale – sia esso un cane, un uccello o persino un topo – sa che questa teoria è una sfacciata menzogna, inventata per giustificare la crudeltà.
Isaac Bashevis Singer

La presenza o assenza di ‘cultura’ (cioè di una tradizione trasmissibile di comportamento appreso) non costituisce una discriminazione precisa tra l’umano e il non-umano. Entro i loro limiti, le comunità di uccelli e di fiere hanno le loro tradizioni culturali non-genetiche, al pari dell’uomo. Per questa ragione, alcuni acuti osservatori sono giunti a credere che la differenza tra il non-uomo e l’uomo è semplicemente una differenza di grado, che i sistemi di comunicazione dell’uomo sono molto simili a quelli del non-uomo, soltanto un poco più efficienti. Portata ai suoi estremi, questa tesi induce alla posizione che l’uomo altro non è che una scimmia nuda.
E. Leach

“Avremo bisogno di un diverso concetto degli animali, più saggio e forse più poetico… Trattiamo con condiscendenza la loro incompletezza e il tragico destino di avere assunto una forma assai inferiore alla nostra, e in questo sbagliamo: non possiamo misurare gli animali con il nostro stesso metro. In un mondo più arcaico del nostro gli animali si muovevano compiuti e perfetti, dotati di percezioni sensoriali che noi non abbiamo mai raggiunto o abbiamo perduto, vivendo di gridi che non udremo mai. Gli animali non sono nostri fratelli nè subalterni; sono popoli altri, coinvolti come noi nella trama della vita e del tempo, compagni di prigionia dello splendido e faticoso travaglio della terra”.
Henry Beston

“Sarà molto difficile per l’orgoglio umano riconoscere che l'”homo sapiens” non ha semplicemente qualche interesse per gli animali: lui è un animale”
“Un uomo che conosce bene la bellezza di un bosco in primavera, la bellezza dei fiori, la meravigliosa complessità di una qualche specie animale, è impossibile che dubiti sul senso del mondo”:
“Come l’origine dell’uomo è passata attraverso la condizione animale, così la chiave della comprensione dell’uomo passa attraverso la conoscenza degli animali”
“Esistono alcune cose nella natura nelle quali la bellezza e l’utilità come la perfezione artistica e tecnica, si combinano in modo quasi incomprensibile: la tela del ragno, l’ala della libellula, il corpo stupendamente affusolato del delfino e i movimenti del gatto”.
“Sono pienamente convinto, dico pienamente, che gli animali hanno una coscienza. L’uomo non è il solo ad avere una vita interiore soggettiva”.
“La contemplazione e l’esperienza emotiva possono contribuire probabilmente con maggiore successo alla conservazione della natura che non l’apprendimento razionale delle leggi che governano l’ecologia”.
Konrad Lorenz

“Potrei voltare pagina e vivere con gli animali che sono così pacifici e autosufficienti. Mi fermo e guardo verso di loro a lungo . Non soffrono e nemmeno si lamentano della loro condizione, non restano svegli nel buio nè piangono per i loro peccati, non fanno noiose dissertazioni sui loro doveri verso Dio, nessuno è insoddisfatto, nemmeno pazzo per la smania del possesso. Nessuno è in ginocchio davanti alla sua razza millenaria, nessuno è degno d’onore o infelice sulla terra intera”.
“Ecco che cose dovreste fare: amare la terra e il sole e gli animali, disprezzare le ricchezze, fare la carità a chiunque la chieda, egervi a difensori degli stupidi e dei pazzi, dedicare i vostri guadagni e le vostre fatiche agli altri, odiare i tiranni, discutere l’indifferenza di Dio, avere pazienza e indulgenza nei confronti della gente, non togliersi il cappello davanti a niente di conosciuto o sconosciuto o a troppi o ad alcune persone… rimettere in discussione tutto ciò che vi è stato insegnato a scuola o in chiesa o nei libri, rifiutare ciò che insulta la nostra anima. Allora la vostra carne diventerà una grande poesia”.
Walt Whitman

“L’ intelligenza è negata agli animali soltanto da coloro che ne possiedono assai poca “.
“La società per la protezione degli animali nei loro ammonimenti continuano a usare il cattivo argomento secondo cui la crudeltà verso gli animali conduce alla crudeltà verso gli uomini; come se soltanto l’uomo fosse un oggetto diretto di dovere morale e l’animale invece soltanto un oggetto indiretto, in sè essendo nient’altro che una cosa! Che schifo!”.
“Il dolore dell’animale che viene ucciso per essere mangiato è molto più intenso del piacere che prova chi lo mangia”.
“La pietà verso gli animali è talmente legata alla bontà del carattere da poter affermare fiduciosamente che l’uomo crudele con gli animali non può essere buono. Questa compassione proviene dalla medesima fonte donde viene la pietà verso gli uomini.”
A. Schopenhauer

“Alcune creature hanno paura di noi, la maggior parte di esse ci ignora e neanche una ci ama… (mia considerazione personale credo si riferisse agli umani…). Ora in questa indifferenza… in questo mondo di incomunicabilità… dove tra le cose create non esistono altre reazioni che quelle tra carnefici e vittime, predatori e prede… un solo animale, tra quelli che popolano la terra, è riuscito a spezzare il cerchio profetico, a scappare da se stesso per incamminarsi verso di noi… Questo animale, il nostro buon, familiare cane… ha ciò nondimeno compiuto una delle azioni più insolite ed improbabili che si possano trovare nella storia della vita…”
Maurice Maeterlinck

“È una grande vergogna spargere il sangue e divorare le belle membra di animali ai quali è stata tolta violentemente la vita. Quando porrete fine a questa maledetta strage? Non vedete che vi divorate l’un l’altro per la folle dissennatezza dei vostri cuori?”
“Si può desiderare di essere buoni, illudersi di operare il bene, senza digiunare; ma in realtà è come pretendere di camminare, senza prima essersi alzati in piedi”.
“La parola digiuno – post – nella tradizione della ortodossia russa significa astensione da alcuni cibi (carne, latticini, vino, dolci) e non digiuno totale”.
Empedocle

“L’ intelligenza è negata agli animali soltanto da coloro che ne possiedono assai poca “.
“La società per la protezione degli animali nei loro ammonimenti continuano a usare il cattivo argomento secondo cui la crudeltà verso gli animali conduce alla crudeltà verso gli uomini; come se soltanto l’uomo fosse un oggetto diretto di dovere morale e l’animale invece soltanto un oggetto indiretto, in sè essendo nient’altro che una cosa! Che schifo!”.
“Il dolore dell’animale che viene ucciso per essere mangiato è molto più intenso del piacere che prova chi lo mangia”.
“La pietà verso gli animali è talmente legata alla bontà del carattere da poter affermare fiduciosamente che l’uomo crudele con gli animali non può essere buono. Questa compassione proviene dalla medesima fonte donde viene la pietà verso gli uomini.”
A. Schopenhauer

“Fino a quando lui non allargherà il suo cerchio di compassione a tutte le creature viventi, l’uomo non troverà pace con se stesso.”
“Un uomo è morale soltanto quando considera sacra la vita come tale, quella delle piante e degli animali altrettanto dei suoi simili, e quando si dedica ad aiutare ogni vita che ne ha bisogno”.
“È la capacità dell’uomo di simpatizzare con tutte le creature viventi che fa di lui veramente un uomo”.
“Quando un animale soffre siamo tutti colpevoli”.
Albert Schweitzer

“Fondamentalmente, il quieto vivere non è così interessante per un gatto. L’immagine di un gatto pago di un piattino di latte e di un posto accanto al caminetto corrisponde a metà del vero. La seconda metà, quella più importante, possiamo solo tentare di indovinarla. Essa inizia dove noi non siamo presenti – nella più ampia comunità del mondo all’aria aperta”.
“Ci sono altri legami che i gatti impongono ai nostri affetti. Noi godiamo della loro intelligenza e grazia e avvertiamo un forte senso di compagnia e consolazione nella loro presenza, Ma queste sono idee che possiamo comunicare a parole. Le ragioni dell’attrazione che questi felini esercitano su di noi non possono mai essere espresse troppo chiaramente.”
“Se le pulsioni del mondo esterno sono forti, c’è anche una spinta verso l’umano. Un gatto può anche scomparire durante uno dei suoi giri, ma, prima o poi, ritornerà per un istante, per salutarci con il suo particolarissimo tipo d’amore. dipendenti come sono, i gatti trovano qualcosa di più del puro piacere nella nostra compagnia.”
“Quasi tutti i gatti amano impiegare le unghie – affondandole nei tappetini, tende, braccia e gambe umane. È un’operazione che serve ad esercitare alcuni muscoli, ma io credo che lo facciano anche per divertimento.”
Lloyd Alexander

Pensieri, citazioni e riflessioni sugli animali
Pensieri, citazioni e riflessioni sugli animali

Un gatto è un gentiluomo: elegante nell’atteggiamento, dalle maniere squisite e la biancheria immacolata e con una passione per i combattimenti corpo a corpo, sfrenate storie d’amore, duelli al chiar di luna e canti di gioia. Dal suo personale domestico si aspetta un servizio inappuntabile e conosce una gamma di invettive che farebbe impallidire un manovale.”
“I gattini hanno occhi grandi, sono morbidi e dolci. Con degli aghi conficcati nelle mascelle e nelle zampine”.
“Un piccolo gatto trasforma il ritorno in una casa vuota nel ritorno a casa.”
“Alcuni dei più bei cinque minuti della mia vita li ho trascorsi seduto sui muretti dei giardini dividendo pacchetti di popcorn con amici gatti appena conosciuti”.
“Un gatto può rimanere a dormire nella stessa posizione, accoccolato sulle tue ginocchia, fino a quando sei quasi in piedi: fino all’ultimo minuto spera che la tua coscienza prevarrà e che ti risiederai.”
“Sono numerosi i gatti che si riesce a richiamare in casa solo spegnendo tutte le luci e rimanendo in perfetto silenzio. Finché il miagolio indignato di un gatto rimasto chiuso fuori arriva fino alla porta.”
“I gatti sanno calcolare con matematica precisione il luogo esatto nel quale daranno più disturbo se vi siederanno.”
“L’inconveniente di dividere il proprio letto con i gatti è che loro preferiscono dormire sopra di te piuttosto che accanto
Pam Brown

È vero che ogni animale costituisce un pezzetto di natura, ma non ogni animale è adatto a rappresentare la natura in casa vostra. Gli animali che non dovete comprare si possono distinguere in due grandi categorie: quelli che non potrebbero vivere con voi, e quelli con i quali voi non potreste vivere.
Konrad Lorenz

Quando si vuole comprare un animale, sulla scelta devono pesare diversi fattori: in primo luogo bisogna sapere ciò che si desidera e ci si aspetta dall’animale stesso; in secondo luogo bisogna tener conto del tempo e delle cure che si è disposti a dedicargli quotidianamente, della minore o maggior resistenza dei nostri nervi ai rumori, del numero di ore che si devono trascorrere fuori casa, e di altre cose del genere.
Konrad Lorenz

Per me è straordinariamente piacevole, anzi addirittura esaltante pensare che l’antichissimo patto fra uomo e cane sia stato contratto dalle due parti liberamente, senza costrizione alcuna. Tutti gli altri animali prima di divenire domestici sono passati attraverso un periodo di vera e propria cattività, a eccezione del gatto, che però ancor oggi non è un animale domestico in senso stretto.
Konrad Lorenz

Tutti gli animali domestici sono dei veri e propri schiavi, solo il cane è un amico. Certo, un amico devoto, sottomesso.
Konrad Lorenz

Quale tipo di selezione esercitata dall’uomo è responsabile di questo imbruttimento degli animali domestici? A questa domanda possiamo rispondere con una certa sicurezza. La gioia del libero movimento, il vigore corporeo e tutti i comportamenti in cui essi svolgono un ruolo importante sono comprensibilmente poco desiderabili in animali allevati per servire come cibo; invece la tendenza alla pinguedine appare desiderabile.
Konrad Lorenz

“L’uomo non ha sulle bestie alcun diritto… ingiustamente noi aggioghiamo i tori, e domiamo i generosi puledri, e tendiamo insidie ai volatili nell’aria… ingiustamente noi ci pasciamo dei loro prodotti, e le nostre mense copriamo delle loro carni barbaramente appestate dal crudele cuoco, il quale non arrossisce di disdegnar le vivande su bestie ancora vive”.
Giacomo Leopardi

“Assai presto nella mia vita, certo a causa della curiosità innata in me di conoscere le cose sotto i diversi aspetti, ho preso in uggia le esibizioni di animali sapienti. Tale curiosità mi ha subito sciupato il piacere che avrei potuto provare a simili spettacoli, perché ho voluto sapere come veniva perfezionata quella grande opera. Ora, il rovescio era molto meno bello della facciata: alla base di quel brillante divertimento c’è una grande architettura di crudeltà e di torture, tali che un uomo degno di questo nome, una volta venutone a conoscenza, non potrebbe più conservare la propria calma contemplando una bestia ammaestrata.”
Jack London

“Quando dall’urlo materno la natura l’ha gettato nella luce il fanciullo piange, e fa lugubre il giorno di lamenti: presagio del male che gli rimane da vivere. Invece le bestie, gli armenti, le belve crescono, né di trastulli han bisogno né di nutrici con blande e tenere voci né di vesti che mutano al mutar del tempo, non d’armi, non difensive muraglie”.
Lucrezio

“Non riesco a mangiare niente che abbia occhi. Il loro rimprovero è troppo severo”.
“É possibile continuare a mangiare animali quando sappiamo come soffrono?”.
“Noi inorridiamo quando leggiamo, anche in romanzi o racconti, di persone che uccidono altre persone per vendere parti del loro corpo. Ma ogni giorno si uccidono elefanti per le loro zanne, rinoceronti per i loro corni, gorilla per le loro mani. Io spero che, quando la gente comincerà a capire che questi animali hanno dei sentimenti, avrà più difficoltà a giustificare queste azioni crudeli”.
Jeffrey Moussaief Masson

Gli animali non hanno aspettato che gli uomini insegnassero loro a giocare. Gli animali giocano proprio come gli uomini; tutte le caratteristiche fondamentali del gioco sono realizzate in quello degli animali. Basta osservare i cuccioli nel loro gioco, per scorgere in quell’allegro ruzzare tutti questi tratti fondamentali. Essi s’invitano al gioco con certi gesti ed atteggiamenti cerimoniosi; osservano la regola che non si ha da mordere a sangue l’orecchio del compagno; fingono di essere arrabbiatissimi. E si noti soprattutto che a far cosi essi provano evidentemente in massimo grado piacere o gusto
Johan Huizinga

Se potessi mi riempirei la casa di tutti gli animali possibili. Farei ogni sforzo non solo per osservarli, ma anche per entrare in comunicazione con loro. Non farei questo in vista di un traguardo scientifico (non ne ho la cultura né la preparazione), ma per simpatia, e perché sono sicuro che ne trarrei uno straordinario arricchimento spirituale e una più compiuta visione del mondo. In mancanza di meglio, leggo con godimento e stupore sempre rinnovati molti libri vecchi e nuovi che parlano di animali, e mi pare di ricavarne un nutrimento vitale, indipendentemente dal loro valore letterario o scientifico. Possono anche essere pieni di bugie, come il vecchio Plinio: non ha importanza, il loro valore sta nei suggerimenti che forniscono.
Primo Levi

Se il Paradiso esiste è giusto che sia popolato di animali. Ve lo immaginate un Eden senza il canto degli uccelli, il garrire delle rondini, il belare delle caprette e l’apparire del buffo e curioso musetto di un coniglio? Di sicuro nel mio Paradiso ideale non possono non echeggiare miagolii da ogni angolo. Il festoso abbaiare di cani che giocano finalmente sereni. Vogliamo negare anche questo ai poveri animali?
Giorgio Celli

Ammettere che gli animali hanno un’anima significherebbe dover rivedere molte delle nostre certezze antropocentriche e rimettere in discussione il nostro rapporto con il Creato. Significherebbe, probabilmente, non comportarsi più da padroni assoluti dell’universo, bensì da padri coscienziosi che difendono i propri figli e, si sa, la responsabilità paterna o materna non è facile da assumere consapevolmente.
Giorgio Celli

Nella discussione se gli animali hanno un’anima o meno ci vedo la contraddizione tra chi ritiene di avere avuto la terra in prestito e in dono e chi ritiene di averla vinta o conquistata. Per questi ultimi, gli animali, la natura, le risorse della Terra, sono beni materiali di immediato consumo e non rappresentano invece un patrimonio inestimabile da proteggere e conservare.
Giorgio Celli

Io credo che al di là delle convinzioni religiose, mistiche e spirituali di ognuno, il rispetto verso gli animali e la natura, madre di tutti noi, debba rappresentare un presupposto, un comune denominatore del convivere civile.
Giorgio Celli

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