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Telefonia e customer care all’Italiana

Telefonia e customer care all’Italiana

Customer care all'Italiana
Customer care all’Italiana

– Piccola premessa. Questo articoletto risale ad un paio di anni fa, tuttavia le cose negli ultimi tempi non hanno fatto che peggiorare, visto soprattutto che ci troviamo a scrivere dall’italia, con la i minuscola, perché trattasi proprio di un paese che fa pena o schifo come meglio preferite. In ogni caso ora ho un altro problema e qui lo accenno solo brevemente. In pratica mi ritrovo a pagere più di 55 euro al mese per la linea telefonica e Internet, FTTC, con il gestore Tim o Telecom, e vado ad una velocità di circa 30 Mbs, invece dei 50 Mbs che mi avevano garantito.

Ora ci sono offerte nettamente più vantaggiose e per di più si potrebbe fare un collegamento in fibra FTTH, di circa 1000 Mbs teorici, visto che il palazzo dove abito è già stato predisposto, ma cambiare il contratto non è semplice. La Tim mentre per i nuovi clienti promuove Tim Super Fibra a circa 29 euro al mese, per i già clienti non offre le migliori possibilità, e per di più non c’è verso di poter richiedere alcune modifiche o migliorie online, nei suoi negozi poi non vi è modo di poter cambiare le cose, si deve per forza chiamare il 187, oppure si può tentare con i vari venditori presenti nei vari Ipermercati, ma anche questa strada è rischiosa perché in genere cercano sempre di rifilare ai poveri ed ignari consumatori dei pacchetti con delle opzioni Video che in genere non interessano e sono destinate solo a far aumentare il prezzo della bolletta dopo i primi mesi di promozione.

Si potrebbe poi cambiare gestore, ma anche in questo modo si corre il rischio di restare mesi senza telefono e senza Internet, e in questo caso chiamare i numeri delle compagnie serve a poco perché si otterranno sempre risposte diverse e rassicuranti, ma il problema non verrà risolto in tempi brevi. L’unica strada sicura sarebbe quella di disdire l’abbonamento con Tim e poi fare un contratto nuovo per avere un prezzo del servizio più basso, ma in questo caso si dovrebbe rinunciare per sempre al proprio numero di telefono, e questo potrebbe essere un disagio. Ma la cosa è più complessa, noiosa e deplorevole di quanto sembra, per cui vi lascio al vecchio post e mi rifarò vivo con altri testi più aggiornati sull’argomento nei prossimi mesi. –

 

Io il telefono fisso lo uso poco, se non pochissimo e visto che al contrario ho sempre ricevuto molte telefonate commerciali che mi proponevano qualsiasi cosa, mancavano solo le mignotte e a questo proposito suggerirei alle varie aziende del cazzo in questione di attrezzarsi, avevo da tempo messo un telefono digitale con una segreteria in romanesco magnificamente interpretata dal mitico Funari che più o meno recitava così: “Sono momentaneamente assente, risponde la socera acustica; io sono assiso in der posto, quando esco, se la cosa è piccola vi richiamo subito, se la cosa è grossa, vi farò sapere. Je la famo, daje! Contemporaneamente avevo anche scritto alcuni posts nei mie blogs e in rete sulle penose attività di questi professionisti del rompimento di coglioni al prossimo suo malgrado.

Da moltissimi anni sono poi un cliente Telecom, prima Sip nella mia città, e sinceramente ho avuto a che fare con pochissimi guasti, per cui niente da eccepire. Poi ero passato a Infostrada perché aveva un’offerta più conveniente e mi toglieva il famigerato canone, che serviva probabilmente a pagare qualche puttana ai managers dell’azienda, anche perché dopo vent’anni di abbonamento, suppongo che il telefono in comodato d’uso l’avessi abbondantemente pagato! In seguito, visto che la velocità della mia connessione non era un gran ché e inoltre vi erano frequenti black out della linea, decisi di ritornare alla vecchia e decrepita Telecom.

Da due anni a questa parte, eccetto una piccola difficoltà iniziale, sempre sulla linea voce, non ho più avuto problemi, fino al 28 settembre di quest’anno, data dalla quale il mio telefono non è più stato utilizzabile, perché muto o morto che dir si voglia. Ecco perché ho scritto l’articoletto che segue, corredato da vari links che rimandano alle nefaste esperienze di altri utenti delle stesse misere aziende. Anche perché, se è pur vero che uso pochissimo la linea voce della mia linea, anche perché utilizzo spesso il cellulare, è anche altrettanto vero che sono un tipo piuttosto puntiglioso e rigoroso, e quindi se pago un servizio, questo deve funzionare, viceversa se ci sono troppi intoppi, significa che tutte le persone preposte al buon funzionamento dello stesso, invece che garantirlo, probabilmente spendono il loro tempo e i loro soldi in attività molto più boccaccesche e questo ovviamente non è né etico, né molto economico per il buon andamento di questa lurida penisola.

Ora io dico, invece di riempire il territorio con stands e personaggi che promuovono i vostri servizi del menga, non potreste essere più efficienti e migliorare sia le vostre reti, sia i vostri siti, oltre ovviamente ai vostri ridicoli call centers, dove i poveri malcapitati di turno dicono uno il contrario dell’altro e, memori che l’Italia è il paese che ha inventato la commedia dell’arte, si inventano di volta in volta soluzioni che non hanno nulla di divertente, se non gettare legna sul fuoco del paradosso e dell’imbecillità nazionale ed industriale di questo sfigato settore delle telcomunicazioni, sfortunato soprattutto per gli utenti finali, in quanto chi ci lavora, o chi gestisce il business, trova sempre delle ricche risorse per foraggiare le professioniste di cui abbiamo già accennato sopra.

Ecco, questo è quanto, per cui vi lascio all’articolo che segue, e vi invito anche a leggere i posts più vecchi sul tremendo lavoro che viene svolto ogni giorno nei call centers, dove comunque mi risulta, dalle varie esperienze personali accumulate, che le donne, o femmine se preferite, se la cavino assai meglio dei poveri maschi, che a mio avviso non sono proprio adatti per questo tipo di lavoro, infatti credo sarebbero molto più utili alla società se andassero avanti a farsi le seghe a casa propria e lasciassero perdere gli utilizzi in questo tipo di customer care all’italiana, che come tutte le cose poco serie di questo paese fanno estremamente cagare e dimostrano ancora una volta come questa nazione, coadiuvata nell’impresa dai suoi imprenditori più illuminati, sia una nazione di merda!