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Il titolo giusto

Il titolo giusto

Il titolo giusto al momento giusto
Il titolo giusto al momento giusto

Il titolo giusto al momento giusto, scegliere in Borsa i giusti titoli e acquistarli al momento opportuno. Alcuni esempi più vari links su trading e finanza.

Se un risparmiatore nel marzo del 2000 avesse investito 100.000 euro in un portafoglio diversificato di titoli statunitensi quotati al Nasdaq, circa un anno dopo si sarebbe ritrovato con un investimento del valore di appena 41.000 euro. Assumendo l’ottimistica ipotesi che in tutti gli anni futuri i rendimenti azionari siano pari a quelli storici di lungo periodo (circa il 12% all’anno), quel risparmiatore dovrà attendere quasi 8 anni per riottenere il capitale iniziale di 100.000 euro. Se volessimo trarre una morale dalle varie vicende borsistiche, potremmo cavarcela con l’antico motto latino che diceva “quidquid agis, prudenter agas et respice finem” (qualunque cosa fai, agisci con prudenza e considera il fine per cui agisci); fine che, nel caso dell’investimento azionario, non può essere diventare ricchi in breve tempo e senza fatica.
F.  Cesarini   P. Gualtieri

All’inizio del 2006 le azioni Apple valevano all’incirca 85 dollari l’una, a metà del 2006 erano scese a 50 dollari, gettando in stato di evidente prostrazione chi le aveva comprate a 85 perché aveva perso più del 40%; poi sono risalite fino a 200 dollari e, in alcuni anni hanno toccato il massimo a 690 dollari nel 2013 per attestarsi infine a 540 dollari a inizio del 2014. Per cui chi avesse acquistato mille azioni quando erano appunto scese a 50 dollari avrebbe speso 50.000 dollari e oggi a distanza di 7 anni ne avrebbe in portafoglio 540.000, quindi avrebbe decuplicato il suo valore. Non male vero.

Ma cosa sarebbe acadduto ad un investitore che avesse acquistato 50.000 euro di Unicredit nel marzo del 2009 quando il titolo era andato a 0,72 Euro circa, ora avrebbe più o meno 69.444 azioni che valgono attualmente, al momento di scrivere, ovvero all’inizio del 2014, ben 5.95 euro, quindi in totale il nostro fortunato personaggio ora avrebbe ben 413.000 euro, per cui avrebbe 8 volte il suo capitale iniziale e questo in soli 5 anni. Tuttavia c’è anche gente ancora più fortunata, per esempio chi avesse comperato le Cell Therapeutics al Nasdaq nell’agosto del 2013 a circa 1 dollaro per azione, e quindi avrebbe sempre le sue 50000 azioni, ora avrebbe un capitale di 182.000 euro e tutto ciò in soli 5 mesi.

Quindi possiamo tranquillamente dire che la borsa consente ancora di fare ottimi guadagni, certamente la cosa fondamentale è quella di scegliere il titolo giusto al momento giusto, e poi si dovrebbero ricordare le due grandi regole d’oro degli investitori professionisti, la prima è quella di non perdere possibilmente mai, e la seconda è quella di non dimenticare mai la prima.

Ma vediamo un altro caso famoso e ancora più eclatante. Nel febbraio del 2003, complice la mucca pazza e le varie campagne salutiste, il titolo McDonald’s era andato a 13,6 dollari, con una perdita di circa il 70% rispetto alle quotazioni precedenti, poi è risalito fino a 62 nel 2009 e oggi nel 2014 vale 94 dollari. Ma se pensate che nel maggio del 1970 MCD quotava l’equivalente di 0,26 dollari, potete notare che chi avesse investito allora 10.000 dollari, oggi ne avrebbe circa ben 3.615.000 dollari. Se invece il nostro ipotetico risparmiatore avesse avuto dei buoni del tesoro italiani, e quindi fosse stato in possesso in quegli anni di circa 6.250.000 di vecchie lire, sarebbe arrivato al 2000 con circa 20.000.000 di lire che poi sarebbero diventati solamante circa 10.000 euro e ora probabilmente ne avrebbe più o meno 20.000, una bella differenza, non vi pare.

A quel punto il nostro ipotetito investitore italiano se avesse acquistato una casa a schiera, che negli anni 70 si poteva prendere con circa 5 o 6 milioni di lire, ora avrebbe un capitale di circa 140.000 euro, che ovviamente non sono mai i fatidici guadagni da sogno che la borsa ha potuto consentire, anche attraverso anni di grandi crisi economiche.

Tuttavia, oltre al titolo giusto, conta molto anche il momento in cui lo si acquista. Alcune azioni di grandi aziende o anche di compagnie più piccole, talvolta possono consentirvi di duplicare o triplicare il capitale, se solo però riuscite ad acquistare nel momento in cui il titolo è sottovalutato e a causa di varie problematiche viene scambiato ad un prezzo molto basso, viceversa può tranquillamente verificarsi il contrario e l’investitore può facilmente perdere anche fino al 90% dei suoi soldi.

Citiamo per esempio il caso della Teva Pharmaceutical Industries, NYSE: TEVA, che in questi ultimi anni dai 70 dollari di picco è finita prima a 30, poi è scesa ancora fino a 11, dopo è risalita a 26 e l’anno successivo è scesa fino a circa 6,5 dollari, per poi risalire a 11 in soli pochi mesi. Inutile dire che in questo contesto c’è chi ha fatto enormi guadagni sia puntando al rialzo o al ribasso, e c’è chi invece è rimasto con le azioni in portafoglio subendo enormi perdite. Questo è solo un piccolo esempio, e se ne potrebbero citare diverse centinaia, in quanto le azioni scambiate sui mercati mondiali sono parecchie migliaia e per tutte vale più o meno lo stesso discorso. Comunque per altri titoli come Amazon, Apple, Microsoft, Facebook ecc. il discorso cambia, anche perchè negli ultimi anni hanno visto una continua crescita, per cui chi li avesse acquistati e tenuti per diverso tempo in portafoglio il guadagno sarebbe stato certamente assicurato in quanto il capitale si sarebbe come minimo triplicato, se non addirittura decuplicato come nei casi di realtà come Apple o Amazon e il tutto in meno di solo una decina d’anni.

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