Idee, parole, metafore e riflessioni
 
Una modesta proposta

Una modesta proposta

Una modesta proposta
Una modesta proposta

Una modesta proposta per migliorare il funzionamento e l’efficienza dello stato, con links ad altri articoli di spessore sulle stesse grandi tematiche

I poeti sono gli inascoltati legislatori di un mondo, dove tutto è falso e dove tutto è permesso, a parte ovviamente il buon senso.
Carl William Brown

Fais ce que tu veux sera le tout de la Loi.
Aleister Crowley

Rien n’est vrai, tout est permis.
attribué à Hassan-i-Sabbah et utilisé par Friedrich Nietzsche dans son Ainsi Parlait Zarathoustra.

Aime et fais ce que tu veux.
Saint-Augustin

I politici sono persone inutili, non servono che a loro stessi, per arricchirsi. Uno stato ideale dovrebbe impiegarli al massimo per una legislatura, breve, e poi eliminarli. Con essi ovviamente andrebbero fatti sparire anche tutti i burocrati ed i consulenti che li aiutano nel nefasto lavoro di sottrazione del bene pubblico ad uso privato.
Carl William Brown

Gargantua. Tout commence par la naissance  peu ordinaire (par l’oreille) du géant Gargantua, fils de Grandgousier et de Gargamelle. Son éducation est confiée au départ à des sophistes pédants, puis à des précepteurs éclairés. Ensuite éclate une guerre, sous un prétexte futile, avec le roi Picrochole (= le bilieux). Après la victoire de Grandgousier, Frère Jean des Entommeures reçoit en récompense l’Abbaye de Thélème, célèbre par la devise de ses membres “Fais ce que tu voudras”.
François Rabelais

Science sans conscience n’est que ruine de l’âme.
François Rabelais

Una modesta proposta per la riforma globale dello stato.

Io non credo in Dio né tanto meno al diavolo, credo solo nell’immensa stupidità della nostra umanità.
Carl William Brown

Premesso che la morale nell’arte non ha alcun senso, e considerando che la vita è arte a tutti gli effetti, è più che mai logico ed ovvio che il sottoscritto non solo non è contrario alla liberalizzazione della cannabis, ma è altresì favorevole alla liberalizzazione di tutte le altre droghe, di tutti i veleni conosciuti, delle armi ed infine, essendo stato considerato, dall’amico Thomas de Quincey, anche l’omicidio come una delle belle arti, anche alla liberalizzazione degli assassini, e quindi, a maggior ragione, anche di tutti gli altri malviventi minori.

Forse in questo modo, distruggendo per creare, una maggior distribuzione del reddito, ci sarà finalmente qualche persona di buona volontà che praticamente, anche perché io sono un teorico, anche se è pur vero che non c’è miglior pratica che una buona teoria, si occuperà dell’eliminazione di tutti quei parassiti che guadagnano un mucchio di soldi, il più delle volte immeritatamente, grazie ad una serie di leggi del tutto insensate e solo in parte per effetto delle distorsioni illogiche del mercato, che andrebbe appunto rivisto alla luce della più completa etica competitiva e della più feroce ed artistica liberalità.

Del resto, ditemi voi qual è la morale di uno stato che sovvenziona un invalido totale con 280 euro al mese e poi rende possibile che una schiera di dirigenti di aziende pubbliche o di funzionari della sua lurida amministrazione guadagnino centinaia di migliaia di euro, se non milioni,  all’anno, il più delle volte solo per condurre delle attività assolutamente disdicevoli, sia sotto il profilo umano, sia soprattutto sotto il profilo artistico. Non possiamo non rilevare che si tratta appunto di una morale criminale, alla quale bisogna rispondere con una morale più artistica e filosofica, nel segno già individuato da Nietzsche, che definiva appunto il vero filosofo, come il criminale dei criminali.

In ogni caso, al di là delle riflessioni più strettamente epistemologiche, resta da considerare l’aspetto economico, infatti per ogni persona che verrebbe a mancare, si creerebbe un nuovo posto di lavoro, l’indotto ne gioverebbe moltissimo e avremmo anche delle ricadute postive sull’edilizia, cimiteriale ovviamente, ma non solo, infatti tutte le carceri potrebbero essere trasformate in grandi alberghi e i detenuti, ammesso che ne rimangano ancora, potrebbero tranquillamente essere mandati in gite di istruzione,  viaggi premio o dopo un breve corso, potrebbero essere utilizzati come rappresentanti diplomatici delle varie attività del territorio, ci costerebbero molto meno degli attuali impiegati e farebbero di sicuro una lavoro migliore.

Il reddito verrebbe in poco tempo ridistribuito ed eliminando tutto l’apparato giudiziario, politico, amministrativo, e burocratico si potrebbe finalmente dare spazio alle molteplici iniziative dell’impresa, della ricerca, e della creatività più innovativa e geniale.

Quasi inutile ricordare inoltre che la spesa dello stato verrebbe enormemente ridotta, infatti questa struttura, eliminata della sua più stupida, inefficiente e dispendiosa sovrastruttura, dovrebbe solo occuparsi in parte della logistica del paese, della sua salute, della sua difesa e della sua istruzione, per tutto il rimanente la liberalità, l’arte, l’ingegno e l’imprenditoria privata farebbero il resto.

Dove poi non si arrivasse a raggiungere una certa felicità con le attività terrene, potremmo sempre affidarci all’aiuto di entità divine e soprannaturali, e anche in questo caso, è ovvio che servirebbe la libertà più assoluta e la diffusione di tutti i culti possibili immaginabili, altro che patti lateranensi, costituzione, partiti politici e 8 per mille alla chiesa cattolica, via, via, eliminare, ripulire, razionalizzare, distruggere per creare.

E’ naturale che questa modesta proposta è solo un abbozzo di una riforma globale che andrebbe messa a punto nei suoi vari dettagli, per il momento infatti queste sono solo alcune futuristiche riflessioni personali, mere note letterarie e scapigliate di uno spirito libero, ma è comunque innegabile che sarà sempre troppo tardi per iniziare questa semplice ma fruttifera e interessante opera di ricostituzione civile, morale, economica, intellettuale ed artistica dello stato.
Carl William Brown

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