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Follia guerra potere stupidità

Follia guerra potere stupidità

Follia guerra potere e stupidità
Follia guerra potere e stupidità

Follia, guerra, potere e stupidità, riflessioni tratte dal libro di Carl William Brown Aforismi contro il potere e la stupidità disponibile online gratuitamente.

La forza governa il mondo (purtroppo!) e il non sapere: perciò chi lo regge, può e suole essere ignorante.
Vittorio Alfieri

Forse senza il potere della stupidità, o se preferite senza l’autorità della follia l’uomo non sarebbe neanche venuto al mondo, ed è perciò che come ben sottolinea Erasmo da Rotterdam nel suo Elogio della follia, il panorama occupato da questa divinità è universale. Seguendo lo scritto di Erasmo ci convinciamo che l’uomo, da sempre alla ricerca della felicità e del benessere, non può far altro che agire sotto il controllo della follia, perchè solo così può riuscire nel suo intento, ma tale postulato è certamente sarcastico e l’intento è ovviamente morale e satirico. Tuttavia però ne risulta una verità quasi incontrovertibile, e cioè che tutta l’umanità agisce in preda alla stupidità , e naturalmente chi può agire di più, vale a dire chi può comandare e far agire, è di conseguenza necessariamente più stupido e quindi più pericoloso per il bene comune della specie.

Il mondo è dunque in mano agli stolti, come si legge nel Talmud, l’antico testo ebraico ed è anche normale che sia così, perchè è la legge della natura, vale a dire, il più grande mangia il più piccolo, il più stupido governa sul meno stupido, il più forte comanda sul più debole e questo delirio di onnipotenza, di continua ricerca del dominio conduce l’essere umano ad instupidirsi, come sosteneva appunto il nostro Nietzsche.

Tutto ciò porta gli uomini a commettere bestialità atroci e sin dalle origini della nostra storia ne abbiamo prove innumerevoli. Con l’ausilio dell’inganno e della menzogna, nonchè della forza, alcuni individui hanno sottomesso alla loro schiavitù milioni di altre persone, tanto che, per citare un dato, tra il II° secolo a.C. ed il II° secolo d.C. su 60-70 milioni di abitanti dell’intero mondo mediterraneo, non più di due milioni, vale a dire il 3% della popolazione potevano considerarsi effettivamente liberi.

Lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e le folli manie di grandezza dei governanti hanno lastricato il cammino umano di innumerevoli guerre. “Dal 1496 a.C. al 1861 d.C. per esempio, leggiamo in Davien, si sono avuti 227 anni di pace e 3357 anni di guerra… nei tre ultimi secoli sono state combattute in Europa ben 286 guerre. Dall’anno 1560 a.C. all’anno 1860 d.C. furono conclusi più di 8000 trattati di pace destinati a durare per sempre; la loro durata media di validità fu di due anni.” Carty ed Ebling scrivono ancora: “dal 1820 al 1945 ben 59 milioni di uomini sono stati uccisi in guerre o altri conflitti mortali”, e si potrebbe continuare all’infinito, citando i due conflitti mondiali del novecento, lo sterminio nei lager nazisti dove furono atrocemente eliminati più di cinque milioni di ebrei, le deportazioni nei Gulag siberiani dei dissidenti russi del periodo comunista, le guerre etniche e via dicendo, ma non è tutto.

La guerra non è altro che il culmine della sofferenza umana, la quale è in ogni caso sempre ben alimentata anche nei periodi di pace dai sopprusi, dagli abusi che i potenti infliggono ai più deboli ed ai più saggi e qui basta pensare a tutte le persecuzioni religiose, alla crocefissione di Cristo, o alla condanna di Socrate, all’imprigionamento di spiriti liberi come Campanella, alle persecuzioni degli eretici e ai roghi sui quali persero la vita filosofi come Giordano Bruno, o ai processi durante i quali scienziati come Galielo Galilei furono costretti ad abiurare le proprie teorie o allo sfruttamento economico di milioni di individui in ogni parte della terra e si potrebbe non finire mai.

L’evidenza dei fatti sembra innegabile, l’umanità è schiava della stupidità e la follia è la sovrana dei nostri peggiori nemici, ma a proposito di nemici, ancora una volta troviamo una tragica affermazione nelle parole di un grande illuminista come D. Diderot: “I nemici hanno abitato da sempre i templi, i palazzi e i tribunali, tre ricoveri donde sono uscite le miserie della società.” Addirittura i sovrani del passato, con tutti i loro guerrieri e cavalieri, con i loro oratori e poeti adulatori capaci di diffondere soltanto una marea di menzogne, si definivano tali niente meno che per autorità divina, e grazie a questa favola hanno continuato a perpetrare per secoli e secoli le più orrende malvagità.

Nonostante tutto ciò, sin dall’antichità si è anche cercato di giustificare questo miserevole stato di cose e così vari pensatori si sono prodigati per spiegare il reale stato della nostra condizione: Eraclito per esempio arrivò a dire che la guerra è comune a tutto e la lotta è giustizia, tutte le cose nascono e muoiono attraverso la lotta. La guerra è madre di tutte le cose, di tutti re; e gli uni disvela come dei e gli altri come uomini, gli uni fa schiavi e gli altri liberi . Col passar del tempo Eraclito ha trovato dei sotenitori e si è giunti a Shakespeare che affermava: “La guerra uccide più cornuti di quanto non la pace generi uomini.” o Marinetti che nel suo manifesto futurista esaltava la guerra come sola igiene del mondo o l’ideologo nazista Von Bernardi che dichiarava:” la guerra è una necessità biologica… decide in modo biologicamente giusto, poichè le sue decisioni poggiano sulla vera natura delle cose”, oppure Lord Elton che nel 1942 in pieno conflitto mondiale asseriva tranquillamente: “La guerra, per quanto la possiamo odiare, è ancora il fattore supremo del progresso evolutivo.” e anche l’antropologo Keith sosteneva: “La natura fa prosperare il suo frutteto sfrondando e potando, la guerra è il suo falcetto potatore; non possiamo fare a meno dei suoi servizi.”

Dunque sembra proprio che avessero ragione i futuristi a considerare la guerra come sola igiene del mondo, peccato però che non sia ancora riuscita ad eliminare il vero parassita della terra; l’uomo consciamente o inconsciamente continua a servirsene, dimostrando così la sua natura duale, sadica e masochistica e dando come sempre alla stupidità lo scettro assoluto del potere incontrastato.

Come vedremo anche in seguito la guerra è comunque in ogni caso una sanguinosa lotta per il potere, per il dominio, è l’egoistica ricerca dell’autorità e della ricchezza, è la sete di territori e di controllo sull’operato umano dei nostri simili, è praticamente una malattia del corpo e della mente, è una patologia dello spirito che non sembra destinata a guarire, a questo proposito non si dovrebbe infatti fare troppa fatica a ricordare per esempio i conflitti medio-orientali, la guerra del Vietnam o quella della ex-Iugoslavia per non parlare dei conflitti in Ruanda, Somalia, Afghanistan, Curdistan e via dicendo.

In ogni occasione vi sono dunque dei comandanti che decidono della sorte di altri uomini, delle milizie o masse informi che non esitano ad obbedire. Obbedire all’autorità è infatti la condizione necessaria affinchè il potere possa venire esercitato ed è anche la condizione indispensabile perchè la stupidità possa esercitare il suo governo o meglio ancora la sua tirannide. Mi sembra dunque impossibile non sostenere che le società di ogni tempo si sono basate sul conflitto, ed è per questo che alcuni studiosi, tra cui Marx e più tardi Dahrendorf, hanno elaborato proprio una “teoria del conflitto” che tra le altre cose ci spiega anche che la struttura sociale è basata sul dominio di alcuni gruppi da parte di altri; come vedete nulla di nuovo sotto il sole.
Carl William Brown

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