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Dal Natale del 2005

Dal Natale del 2005

Auguri di Buona Natale
Auguri di Buona Natale

E’ vero che a Natale tutti diventano più buoni? La risposta la troverete nel vostro albero di Natale: tutte palle!
Walter Di Gemma

E’ Natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese.
Charles Bukowski

Pensiero natalizio farcito con un aforisma biblico. Polvere eravate, e polvere ritornerete. Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris. Per adesso accontentatevi della merda, e del panettone!
Carl William Brown

Il Natale serve a ricordare a quelli che sono soli che sono soli, a quelli che non hanno soldi che non hanno soldi, e a quelli che hanno una famiglia del cazzo che hanno una famiglia del cazzo!
Charles Bukowski

Nella penombra della stanza, riscaldata solamente dal camino, lei si inginocchiò e cominciò a fare ciò che più le piaceva. Lo toccava, lo spostava di continuo stando attenta alle palle. Tuttavia la punta rossa non stava su e lei era insoddisfatta delle dimensioni. Ancora qualche minuto ma non ci fu nulla da fare, nonostante usasse entrambe le mani. Lui la guardò allora impietosito: “Cara, ma perché quest’anno non compriamo un nuovo albero di Natale?”.
Brancaleone

Ok, Ok … mancano poco più di 7 ore al Natale… e sta giornata non poteva essere peggiore di così.

Godzy ha avuto una contrattura muscolare e quindi è tappata in casa, delegando alla sottoscritta TUTTA la spesa natalizia – precisamente i menu del 24,25 e 26 da comprare ex nihilo. E ciò significa file incommensurabili al supermercato, orde di umane genti con le quali fare graziosamente lo slalom tra un “tanti auguri” e un “buon natale” -__- per non parlare della fiumana che si intrattiene per le strade ad osservare le vetrine con sguardo assorto… quasi perso in quella fattispecie di ninnoli perversi che incantano gli acquirenti ogni anno… quegli oggetti, che nel loro inebriante sbrilluccichio sembrano emanare un inevitabile invito suadente: “comprami… comprami… ti starò sul cazzo dopo una settimana ma tu comprami… dai, lo so che mi vuoi. Il consumismo è l’anima del commercio”…

Natale in casa Cupiello
Natale in casa Cupiello

Poi ovviamente ci sono i giocattoli che, se guardati attentamente, sembrano prenderti per il culo e dire: “non ho bisogno d’incantarti con facili raggiri… tanto se non mi compri, tuo/a figlio/a ti farà un culo così… piangerà e poi avrà un trauma e da grande ti costerà milioni e milioni in psicanalisi, dicendo ad ogni seduta quanto ti odia e quanto desiderava Barbie-bordello-deluxe e quanto questo abbia intaccato in modo irreversibile la sua carriera di showgirl fallita mantenuta da un ricco industriale di 20 anni più vecchio di lei, col pannolone e la bava! HA-HA. Quindi vai alla cassa velocemente e zitto.”

Mi chiedo se non sia proprio per questa miriade di voci che precedono inevitabilmente spese folli succhiasangue che la gente ultimamente sia più nervosa ed acida del solito – io non faccio testo, sono acida soltanto a guardarli -. L’altro giorno un conducente di autobus ha sbottato per una semplice domanda di un vecchio: “mi scusi… ma la fermata non era qui?”. Ok, i vecchi rompono… però non c’è bisogno di reagire come se t’avesse chiesto quanti peli pubici c’ha tua moglie!

Tutto torna secondo la mia teoria della Sindrome Rabbiosa Natalizia. La gente s’incazza per un nonnulla… orde di popoli si precipitano tutte nello stesso posto, allo stesso momento, per comprare lo stesso oggetto, che poi puntualmente si esaurisce e allora scene apocalittiche si profilano all’orizzonte. Sguardi degni del più grande spaghetti western s’incrociano in vista dell’ultima scatola di Balla Ballerina Barbie-Bottana (…che inoltre allittera!) e battaglie all’ultimo sangue stile kill bill s’intravedono tra chi sarà il fortunato ad accaparrarsi l’oggetto tanto raro e prezioso quanto una nocciolina di cacca di un australopiteco fossilizzato.

Altro che influenza dei polli, la SRN fa vittime crescenti ogni anno che passa.

Non tutti amano il Natale
Non tutti amano il Natale

Quest’anno, la mia cara e gioiosa famigliola ha giocato a rimpiattino fino all’ultimo momento per decidere dove, come e con chi festeggiare il tutto. Si è giocato d’astuzia, si è tentato di risparmiare fino all’ultimo centesimo, togliendo la polpetta dal piatto alle cognate ed alle nuore… scroccando tutto lo scroccabile… Alla fine Godzy – che in quanto a perversa cattiveria ne sa più di mille – (e in questa occasione l’ammiro) ha incastrato tutti nel portare qualcosa da mangiare in uno stesso posto: la lugubre, ragnatelifica, impolverata e dispersa nelle sabbie della lettiera di qualche gatto dell’aldilà – dimora nonnica paterna -.

Se riesco a scrostarmi le caccole dal vestito dopo essermi seduta su una qualche sedia lercia, e se sopravvivo al tifo ed alla salmonellosi, vi racconterò il tutto.

Pregate per me. Morirò.

Cavalla Golosa

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