Idee, parole, metafore e riflessioni
 
Riflessioni di Carl William Brown

Riflessioni di Carl William Brown

Riflessioni e pensieri di Carl William Brown
Riflessioni e pensieri di Carl William Brown

Riflessioni di Carl William Brown, pensieri, meditazioni, idee, umorismo e provocazioni a ruota libera su vari argomenti a cura del sito blog aforismicelebri.com

Le vere immagini poetiche sono principalmente quelle lontane nel tempo e nello spazio, lo sanno fin troppo bene i grandi artisti; ne consegue dunque che i miei aforismi di poetico hanno ben poco, poiché si riferiscono in genere alla stupidità che è sempre presente e vicina nel tempo e nello spazio. Possono però suscitare un poco di commozione e di emozione quando aiutano a ricordare tutti i grandi e valorosi guerrieri caduti nell’immane e secolare battaglia contro le avversità dell’umana imbecillità.
Carl William Brown

I potenti che governano il mondo non sono altro che stupidi e crudeli imbecilli, tuttavia la gente o li vota inconsapevolmente o li asseconda timorosamente, vivendo al tempo stesso nella più completa indifferenza di quello che accade ai nostri vicini, preoccupata soprattutto di fare il proprio dovere, vale a dire lavorare, mangiare, riempire le fogne e talvolta procreare. Il risultato delle condizioni del nostro pianeta è sotto gli occhi di tutti, benché si preferisca egoisticamente far finta di niente e continuare a ripetere ipocritamente che va tutto bene e che viviamo nel migliore dei mondi possibile. Guerre, povertà, violenze, sopprusi, intolleranze, ingiustizie, schiavitù, assurdità e insoddifazioni profonde sono all’ordine del giorno e rovinano la vita alla quasi totalità della popolazione, dimostrando una verità molto semplice, ovvero che gli esseri umani non sono altro che insulse e vanitose macchine termodinamiche impegnate solo ad inquinare e a distruggere la nostra madre terra, creandosi vicendevolmente una quantità innumerevole di sofferenze. Tuttavia c’è chi spera ancora in un mondo migliore e crede in qualche misteriosa divinità superiore che possa perdornarci di tutti i nostri misfatti e possa far rinsavire questa bizzarra, stolta e scriteriata specie di bestie. Nonstante questo tipo di fede in un ignaro ottimismo, la nostra sorte rimane tragicamente ineluttabile, solo la morte infatti potrà portarci un po’ di serenità, quindi direi di smetterla di ignorare la realtà elogiando la vita ed esorterei tutti ad impegnarsi maggiormente per legalizzare e favorire la morte, soprattutto quella dei nostri avidi carnefici.
Carl William Brown

Voi, o muse gentili, con il vostro sorriso donate un soffio di vita ad ogni samurai dell’arte che per sua natura cammina a fianco della morte sentendosi da sempre un suo collega, o peggio ancora un suo antenato, e medita con lei sulla felicità dell’amore, e le sofferenze della vita, consapevole con il Buddha che la realtà dell’esistenza e del mondo è dolore, consistente nell’impermanenza delle sue condizioni, nella nascita, nella malattia, nella morte, nell’unione con ciò che dispiace, e nella separazione da ciò che si ama e che l’origine del dolore è la sete, cioè il desiderio di esistere, l’appetito dei godimenti o il loro rifiuto. Fategli intravedere con la vostra vitalità, la vostra innata energia e la luce del vostro viso l’arresto della sete generatrice delle rinascite, che è l’estinzione, il suo Nirvana, che è la via che conduce all’arresto del dolore, rappresentato dalla legge dell’Ottuplice sentiero. Donategli la Retta Visione, il Giusto pensiero, la Buona Parola, la Generosa Azione, una Sana Condotta di Vita, uno Sforzo Tenace, una Vivace Abilità di Spirito, una Calma Capacità di Meditare. Regalategli anche la compassione, nel senso che egli possa percepire dentro di sé il dolore e la gioia dell’altro; l’amorevolezza verso tutti gli esseri del mondo in modo da abbattere la barriera che divide gli uni dagli altri; la gioia del lato positivo delle cose; l’imparzialità e l’obiettività nel considerare la realtà nella quale si è coinvolti. Generategli la forza di gridare con Paul che se l’uomo ha da morire prima di avere il suo bene, bisogna che i poeti siano i primi a soffrire e a morire, anche se il loro sacrificio non dovesse servire proprio a nulla.
Carl William Brown

Caro diario. A Berlino, il 19 dicembre del 2016, vicino alla chiesa Gedächtniskirche, nei pressi dello Zoo, un Tir nero con a bordo un autista polacco, morto ammazzato, un carico di acciaio e un non meglio identificato presunto terrorista, ora alla macchia, poco dopo le 20, si schianta sulla folla del mercatino di bancarelle di Natale allestito per l’occasione, causando poco più di una decina di morti e una cinquantina di feriti, a dimostrazione del fatto che nell’Europa civile, razionale e cristiana, è pienamente garantito il pluralismo democratico ed ognuno può santificare le festività nel modo che crede più opportuno per la propria fede religiosa e perché no, anche politica, economica e sociale!

P.S. Morale della favola? Guardarsi sempre attorno in modo estremamente guardingo, il pericolo infatti può sbucare dal nulla da un momento all’altro, così, all’improvviso e in questi casi bisogna essere preparati ad evitarlo! Be always good and if you can’t be good, be extremely careful, my dear friends; that is to say, risk management mood and permanent learning always on!
Nella sua poesia “A Natale”, Ungaretti se ne stava in disparte al caldo, stanco e dimenticato, a guardare le capriole di fumo che salivano dal focolare. Pensate un po’ che liriche avrebbe potuto creare se fosse vissuto ai nostri giorni, e avesse intelligentemente sfruttato Facebook per poter guardare tutte le innumerevoli puttanate di questo mondo!
Carl William Brown

L’Italia è un paese che ormai galleggia a malapena nella melma più disgustosa, una nazione dove le fogne governano in tutti i sensi, e la chiesa cosa propone, un giubileo, straordinario ed eccezionale, per manifestare con parole, pensieri, ed opere tutta la sua gioia per l’enorme quantità di stupidità che ci circonda! Ma io dico, e andare a spalare un po’ di merda invece! L’Italia infatti più che di preghiere, di giubilo e di uomini illuminati dalla più profonda imbecillità, ha bisogno di innumerevoli spalatori! Questa può essere una proposta ragionevole anche per tutti gli immigrati che sostano senza fare un cazzo negli alberghi o negli ostelli cattolici della penisola, e per tutti quei politici che propongono buone riforme per colmare sempre di più il letamaio del bel paese, c’è da spalare, vogliamo capirla o no! La stessa ricetta vale ovviamente anche per la Germania, che deve smaltire oltre un bel po’ della sua merda, anche le centrali nucleari presenti sul territorio, per dei costi irrisori che si aggirano intorno alle decine e decine di miliardi di euro, che alla fine pagheranno i cittadini, come al solito, mentre in Francia e in Polonia gli stessi impianti continuano allegramente a produrre energia! C’è da spalare, e un bel po’ di roba, volete capirla o no! Altro che giubileo!
Carl William Brown

Amore e riflessioni di Carl William Brown
Amore e riflessioni di Carl William Brown

Forse dev’essere proprio così, qualcuno deve comandare, deve condurci, il rischio però è che ci conduca allo sfacelo, alla catastrofe, e ci faccia giungere all’apocalisse tra i dolori più laceranti ed atroci. Arrivati a questo punto c’è un’osservazione di un certo rilievo che può aiutarci a capire molte cose; Federico II° di Prussia (anche i governanti talvolta sanno riconoscere la stupidità), un potente sovrano, non c’è dubbio, una volta esclamò: “Se i miei soldati cominciassero a pensare, nessuno più rimarrebbe nelle mie file.” e questa breve e sarcastica frasetta ci spiega dunque che i potenti hanno bisogno, per portare a termine i loro nefasti progetti, di gente fedele e ossequiosa che, per paura o per denaro li segua ciecamente nelle loro folli imprese di conquista e di sterminio; ma allora non sono solo i potenti che non hanno cervello, come ipotizza Hugh Freeman nel suo libro Le malattie del potere, ma a quanto pare sono anche i loro seguaci ad avere qualche problema.
Carl William Brown

I capitani d’industria hanno sostituito i capitani di ventura, gli operai i soldati degli eserciti votati al massacro, la ricerca del denaro quella dell’immortalità e così chi è dominato dalla fissazione del potere e dal bisogno di conquistarlo non fa altro che esibire un vuoto interiore talmente grande da far dubitare persino che l’uomo non sia altro che un automa impazzito creato da un’insaziabile e malefica potenza.
Carl William Brown

Il fatto che per Hegel il negativo sia anche positivo ci riporta alla bontà del male di Seneca, di S. Agostino e alla morale cristiana di “tutto quello che ti capita è quanto di meglio ti potrebbe accadere”, ci riporta dunque al migliore dei mondi possibili di Leibniz e più recentemente di Popper e ancora al postulato di Orwell che nel suo romanzo 1984 affermava ironicamente con un nuovo linguaggio (il newsspeak) che la guerra è pace e la prigionia è libertà. Dunque se siete poveri, non lamentatevi perché filosoficamente parlando siete anche ricchi.
Carl William Brown

Il concetto di Dio è una speranza di giustizia, di bontà, di felicità che l’uomo coltiva consapevole di aver bisogno di un’ideale superiore alla propria mediocrità. E’ al tempo stesso un conforto che aiuta a vivere e a sopportare la stupidità del mondo illudendo i poveri mortali che ci possa essere un luogo idilliaco dove finalmente non soffriranno più. Purtroppo però è anche contemporaneamente un antidoto alla lotta e alle sacrosante rivendicazioni terrene della povera gente.
Carl William Brown

L’eco del foglio internazionale mi ricorda quei giornali che si usavano per pulirsi il culo quando non c’era ancora la carta igienica! E’ un fatto risaputo per l’osservatore, che merita la nostra unità di intenti, perché vogliamo essere liberi di dire la nostra sulla nazione, alla luce del sole, 24 ore al giorno, è il manifesto dell’avvenire della padania, per la gloria dei tempi moderni, per poterci godere il panorama di un epoca che ha espresso tutta la sua grandezza, e che il corriere ci porti dunque il nostro giornale quotidiano del mattino per una repubblica sempre più gioiosa e naturalmente piena di merda, con buona pace di milano e della sua finanza!
Carl William Brown

Italia. Agosto 2015. La religione non è altro che l’oppio dei popoli, e per di più è una droga tagliata molto male, dannosa e pericolosa quanto incredibilmente economica, che riesce a dare il massimo delle sue stupide allucinazioni nella povera fede dei credenti o nei penosi discorsi dei suoi amministratori; senza poi contare che genera la più numerosa e complessa burocrazia che ovviamente procede di buon grado imparentandosi con quella degli stati che sono disposti a fare con essa dei profittevoli concordati; il tutto fertilizza un ottimo terreno per la povertà intellettuale e per la criminalità più o meno organizzata che si impegnano a dare il meglio di sé in ridicole carnevalate organizzate in occasione di matrimoni di interesse o di funerali di rappresentanza, come può essere per esempio l’ultimo caso delle esequie comiche e sfarzose di un misero boss di un clan di criminali, strozzini, faccendieri, spacciatori e truffatori di Roma, città che ormai a buona ragione è sempre più l’onorata capitale del nostro bel stato di merda e si pregia pomposamente di fare affari con tutti i più sgradevoli coglioni che la specie umana abbia mai generato. Si, si, stiamo proprio parlando sempre di quella religione che nutre anche i nostri fedeli fratelli islamici o i guerriglieri dell’Isis che ovviamente in quanto ad imbecillità non vogliono essere inferiori a nessuno, tanto meno ai potenti del mondo! L’unico dubbio che irrimediabilmente mi rimane è questo, chi sono i più stupidi di questa enorme baldraccata, la gente comune che paga e soffre sempre, i politici, i governanti, i finanzieri, gli industriali e i criminali che ci guadagnano sempre o più modestamente tutti quei predicatori della legge falsa, o quegli artisti che la raffigurano, che vivono discretamente alle spalle del proprio prossimo senza mai fare un cazzo di logico?
Carl William Brown

Nella storia della cultura e dello scibile umano gli studiosi, i critici e i filosofi che si sono cimentati nelle tematiche più strane non mancano di certo; abbiamo ad esempio intellettuali di buona volontà che si sono applicati alla filosofia della musica, alla storia e teoria dell’aforisma, alla metafisica dei supereroi, al cyberporno nella società antica e moderna, alla tessitura dei cestini sott’acqua, all’impatto degli zombies sulla stampa di qualità, all’etica ed estetica della professione più antica del mondo, all’ermeneutica critica dell’epistemologia artistica della letteratura poetica e romanzesca, per non parlare poi di tutte le numerose branche della psicologia, dell’economia, dell’arte e della religione, dove la fantasia di questi accademici non conosce limiti; orbene, per non dilungarmi troppo, consiglio a tutti questi benefattori della specie umana, visto le grandi doti, capacità e possibilità di cui evidentemente dispongono, di dedicarsi un po’ anche all’approfondimento della filosofia ontologica, linguistica, metafisica, artistica, pragmatica, pedagogica, politica, economica e giuridica della merda, non si sa mai, potrebbero ottenere delle grandi soddisfazioni e apportare al tempo stesso dei grossi benefici al progresso dell’umanità.
Carl William Brown

Siamo a Marzo inoltrato. Oggi è una giornata schifosa, piove molto e c’è un forte vento. In montagna nevica anche, troppo. La natura non è matrigna, è più che altro una grandissima tragedia, per non usare altri termini più volgari, perciò dovrebbe scomparire al più presto e noi con lei. Il nostro pianeta merita infatti una situazione analoga agli altri, rocce, polvere, un po’ di gas e dei metalli, basta, il resto della natura serve solo a fomentare la sofferenza e perciò non ha alcuna logica di esistere. Verso sera le condizioni atmosferiche sono migliorate, è persino uscito il sole, ma le mie considerazioni purtroppo non sono aleatorie come il tempo.
Carl William Brown

Isotopia sessuale, alimentare ed escrementizia. Certo che l’Italia è proprio un paese di merda! La prefettura mette a disposizione dei buoni pasto agli immigrati, e loro cosa fanno, li offrono a delle prostitute in cambio di prestazioni sessuali non meglio identificate. Ma per Dio, in che nazione viviamo, avranno ben diritto questi poveri disgraziati a soddisfare i loro bisogni primari e a fare qualche scopata, e allora suvvia organizzatevi per fornirgli anche un po’ di puttane, magari potrebbero recarsi direttamente negli alberghi dove alloggiano, per gli altri rimarebbe ovviamente sempre la strada; è semplice, basta istituire dei buoni appositi, delle convenzioni, un sito ad hoc. In questo anche la chiesa potrebbe fare benissimo la sua parte, se poi ha dei problemi con le mignotte, potrebbe sempre favorire e sviluppare i rapporti omossessuali, settore in cui mi risulta abbia maturato nei secoli dei secoli una certa esperienza.
P.S. Un appello anche a tutte le donne sole della penisola, accoglieteli nelle vostre case, ospitatene almeno un paio, e assaporate o riscoprite una volta per tutte i piaceri della carne!
Carl William Brown

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